lunedì 26 settembre 2016

Condividere cieli


Questo e' il cielo di oggi. 
Ultimamente se ne vedono di bellissimi. 
Nel momento in cui scrivo e' gia' cambiato. Perdersi  con gli occhi nel cielo mi fa vivere, apprezzare e godere il presente, proprio perche' sai che come lo vedi ora non lo vedrai piu'. 
Ma amo farmi distrarre dai cieli. 
E amo condividerli. 
Ne ho condivisi su Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest. Oltre che sul mio blog. 
Tra le tante opinioni, ricette, ricordi, selfie ecc. che vengono condivise sui social  credo che tra tante brutture o tanto nulla i cieli siano significativi. 
Credo che il loro silenzio urli la maestosita' del creato, testimoni la gloriosa mano del Suo Creatore, che ci ricordi di quanta bellezza e amore siamo circondati e quanta gioia possiamo provare semplicemente volgendo piu' spesso lo sguardo in alto. 
E che anche se possiamo essere separati da oceani o catene montuose, quello che  ci unisce tutti quanti e' un unico cielo. 
E io voglio condividerlo. 
Perche' non voglio tenermelo solo per me. 

Un abbraccio. 

Eleonora 😉





sabato 27 agosto 2016

La magia della gratitudine


Provare gratitudine non e' cosi' scontato come si puo' pensare. Provare una profonda gratitudine ancora meno. Ci si deve lavorare sopra. Troppo spesso ci ritroviamo a lamentarci per quello che non abbiamo, per quello che non e' successo, per la salute non perfetta. 
E finiamo per trovarci inevitabilmente infelici. Al contrario provare sempre piu' gratitudine (che non si esaurisce in un semplice grazie) a cominciare dalle cose piu' piccole e semplici mette in moto una reazione a catena che porta alla felicita'. Volendo aiutare il mio cuore ad esercitare  in maniera piu' intensa questa meravigliosa pratica, mi sono immersa in un buon libro sull'argomento, un vero e proprio addestramento alla gratitudine con tanto di esercizi quotidiani. 
Uno di quelli prevedeva di pensare a tre persone che avevano contribuito a dare una "svolta magica" alla mia vita. 
Una svolta magica... 
Cosi' sono andata a ritroso nel tempo per ricordare chi veramente aveva portato la magia per la prima volta nella mia vita. 
D'accordo, prima di quell'incontro  c'era gia' stata la magia: quando sei bambino la magia E' in te: tu stesso SEI magia! 
Ogni bambino e' una sorta di creatura magica capace di creare mondi di fantasia  e provare stupore e gioia anche di fronte a quello che gli adulti hanno smesso di notare. 
Ed io non ho fatto eccezione. Anzi. 
Ne ho pienamente usufruito. 
Ma finita l'infanzia.. 
mi tornano  alla mente le parole della famosa Uncomfortably numb dei Pink Floyd

The child is grown
the dream is gone

Dunque tutto finito? 
Posso affermare: ma anche no. 
Una come me che non ce la fa proprio a non smettere di credere negli happy endings, a 19 anni ha fatto il suo primo incontro magico della vita: Gianni. 
E non l'ha piu' lasciato. 😊
La vera magia fin dal primo appuntamento non e' stata sentire campane  o vedere fuochi artificiali ma qualcosa di molto meglio: il sentirmi totalmente e semplicemente me stessa, a mio agio, senza la preoccupazione di apparire cio' che ero o non ero. 
Impagabile. 
E lo e' ancora oggi  a quasi 30 anni da quel giorno. 
Cosi' non posso che sentire ed esprimere profonda gratitudine per Gianni, il mio compagno eterno. 
Grazie Gianni! Ti amo tanto! 😊
E ringrazio all'ennesima potenza, riconoscendo e testimoniando la loro gloria, gli altri due incontri che hanno determinato di sicuro una svolta nella mia vita: il nostro amorevole, onnipotente e onnipresente Padre Celeste e Suo figlio, nostro fratello, nostro Signore e Salvatore Gesu' Cristo. Vi amo! 
E ringrazio profondamente tutti coloro che ho incontrato e che incontrero' sul mio cammino che sono il contributo a farmi "svoltare magicamente" in una me stessa migliore nel momento in cui sono pronta perche' ne ho bisogno. 
E grazie! Grazie! Grazie! 

Un abbraccio 

Eleonora 


Ps La foto e' di un piacevole articolo sulla gratitudine che ho trovato qui:

martedì 23 agosto 2016

Il valore del diario


Riordinando alcuni numeri della rivista Liahona ho ritrovato con piacere l'articolo che io avevo scritto e che e' stato pubblicato nelle pagine locali del numero di luglio 2015.  



Il diario: un tesoro inestimabile 

Sapevo che scrivere il diario era qualcosa di importante. Molte persone prima di me l'avevano fatto e sapevo di quali grandi tesori noi possiamo beneficiare grazie a quello. Come per tutti i comandamenti, pero', ho imparato quanto questo e' importante proprio quando ho iniziato a metterlo in pratica. 
In anni avevo scritto solo poche pagine. Quante cose avevo mancato di documentare! Quante cose mi ero persa e avevo fatto perdere agli altri! 
Di questo non ne ero fiera anche perche' scrivere per me e' sempre stato un piacere. Non avevo scuse. 
Per tante volte avevp iniziato e poi avevo abbandonato finche' e' successo qualcosa che mi ha dato un'enorme spinta a farlo. Era l'ottobre del 2010 ed io con la mia famiglia, in quanto mio marito era vescovo, siamo stati invitati a partecipare alla cerimonia del primo colpo di piccone del Tempio di Roma. 
Mi sono sentita immensamente onorata, benedetta e rivestita di grande responsabilita'. Avrei fatto parte di un avvenimento storico in presenza del profeta e di numerose autorita'. 
Sentivo di avere il bisogno di prepararmi spiritualmente e avevo deciso che dovevo testimoniare di questa preparazione e di tutto quello che sarebbe successo. Questo mi ha spinta ad iniziare seriamente a tenere giornalmente un diario. Sono stata spinta a farlo dall'amore e dalla gratitudine verso il Signore, dall'amore per la mia famiglia affinche' potessi immortalare quel momento anche per loro, specialmente per i bambini, dall'amore per chi non poteva essere presente, dall'amore per la mia progenie; li amavo gia' tanto e non potevo non lasciare loro la mia testimonianza di quel giorno e non solo. 
Cosi' ho iniziato a scrivere della mia preparazione e del giorno tanto atteso. Ho testimoniatp che il cielo e' sembrato aprirsi quel giorno, tanto che ho pensato che sarebbero apparsi gli angeli a cantare in coro. Ho testimoniato di quanto fossi agitata ma felice di avere di fronte a me il profeta di Dio sulla terra e che il mio pensiero e il mio cuore erano per quelli che non erano li' e tanto altro. Da allora non ho mai smesso. 
Dopo oltre quattro anni di diari, non e' facile tradurre in parole quali e quante benedizioni siano scaturite da questa scelta. La mia testimonianza si e' rafforzata sopratutto riguardo al fatto che e' evidente che facciamo parte di un meraviglioso piano. 
Rileggendo i diari, in molti punti ho notato lo "Sceneggiatore" intervenire con la Sua amorevole mano. Ho testimoniato di provare felicita' inesprimibile o di svegliarmi con un peso sul cuore e cercare di lottare. Ogni mia esperienza o pensiero e' scritto con l'intento che, oltre a me, un giorno tutto questo possa essere utile a qualcuno. 
Questa e' la stessa motivazione che mi ha spinto a scrivere questo articolo. 
Il presidente Woodruff ha detto: 
"Tenete quotidianamente un resoconto del rapporto con Dio con voi."
Posso testimoniare che il rapporto tra noi e il Padre Celeste e' qualcosa di fondamentale e prezioso e il diario e' un meraviglioso strumento per poter imparare a rendere questo rapporto speciale e profondo come mai si possa immaginare. 
Adesso lo so e l'ho testimoniato nero su bianco. 


giovedì 11 agosto 2016

Il rumore degli arcobaleni




"In fondo, di solito, le cose piu' silenziose sono quelle che fanno piu' rumore."


"Mamma corri!! L'arcobaleno!!"
Ringrazio il mio Jacob (7anni tra pochi giorni) per essere corso a chiamarmi l'altro giorno  mentre, finita la cena, ero ancora seduta a tavola in compagnia di amici. Lo ringrazio perche' oltretutto ha dimostrato di conoscermi molto molto bene. Sapeva che sarei scattata immediatamente per uscire per stare in contemplazione con il naso all'insu' per pochi ma intensi minuti, bastanti pero' per far respirare la mia anima di fronte a quel multicolorato sorriso speculare del cielo. Ringrazio ancora Jacob. 
Questo arcobaleno aveva un valore aggiunto rispetto agli ultimi a cui avevo assistito: era sopra il tempio, la casa del Signore. 



(Eccomi qui!! Proprio in quel momento! Grazie alla piccola Angela Delfino che ha catturato a mia insaputa la mia beata contemplazione!! 😘)

Se Jacob non mi avesse chiamato l'avrei perso. Gia'. 
Come sarebbe stato possibile altrimenti accorgersi di un arcobaleno che appare nel cielo chiusa tra quattro mura? 
Eppure garantisco che fa rumore! 
Mentre lo ammiravo mi e' uscito spontaneo: 
"In fondo, di solito, le cose piu' silenziose sono quelle che fanno piu' rumore."
Si, le orecchie potranno anche non sentire ma lo spirito viene travolto nel profondo. 
Sigillo questa mia  testimonianza in modo ancora piu' potente oggi dopo che con il cuore grato mi sono sdraiata in solitaria sull'erba per ammirare il cielo. 
Come dall'Ipod e' arrivata una versione di Come thou fount of every blessing sopra di me e' apparso un altro arcobaleno: inaspettato, senza che fosse nemmeno piovuto, disegnato appositamente dal Pittore Celeste per celebrare quel momento di poesia con me. 
Mi sono goduta quella visione e cio' che poi le nuvole hanno creato danzando senza sosta. 
Pure vibrazioni di pace!! 
Che rumore hanno fatto dentro di me! 
Piu' di tutta la musica del mondo. 
E se non lo sentiamo, attenzione, la colpa e' dei muri: abbattiamoli perche' non sono nient'altro che quelli che ci siamo costruiti. 


NB Un grazie speciale a Raffaele Davide Fossa per aver immortalato questa immagine stupenda  che vedete qui sotto e per avermi anche  ricordato questa  frase di presidente Uchtdorf


"Quanto ci perdiamo della vita aspettando di vedere l’arcobaleno prima di ringraziare Dio per la pioggia?"
              (Dieter F. Uchtdorf) 




Ps A Wonderful Go un arcobaleno sopra il tempio e' un'importante cattura!! 😉



lunedì 25 luglio 2016

Piu' vero di cio' che vedo



Ma. 
Come si fa ad iniziare con un ma? 
Eppure e' una delle locuzioni piu' frequenti nella mia testa in questo periodo.
Le altre sono se, forse, perche'. 
I punti di domanda abbondano e spesso la confusione regna sovrana in una mente pervasa da valanghe di pensieri. 
In piu' ci si mette anche il mondo: un posto dove e' possibile dimostrare tutto e il contrario di tutto. 
E allora dove trovare certezza? 
In un momento della vita dove capita che dubiti persino di esistere, di quello che i miei occhi vedono o del momento o del luogo in cui mi trovo, ho trovato una risposta. 
Nel capitolo 32 del libro di Mormon il profeta Alma parla di fede, di sperare "in cose che non si vedono, ma che sono vere" (v. 21)  e che esercitando una particella di fede con il desiderio di credere ecco che "il vostro iintelletto comincia ad essere illuminato e [che]  la vostra mente comincia ad espandersi" (v.34). 
Alma si chiede: 

"Oh allora, non e' cio' reale?"  (v.35) 

E ci risponde si. 
E anche io rispondo si. 
E' qualcosa che non si vede eppure produce frutti, e' reale. 
Ed e' reale l'amore che il Padre Celeste prova per noi. 
Presidente Uchtdorf in un bellissimo discorso intitolato L'amor di Dio
l'ha definito cosi': 

"Pensate all’amore più puro e più travolgente che possiate immaginare. Ora moltiplicate questo amore all’infinito: questa è la portata dell’amore di Dio per voi."

Posso testimoniare che quando ho sentito l'amore del Padre Celeste non mi sono mai sentita piu' vera e felice. 
Quell'amore, seppur non visibile, e' la cosa piu' avvolgente, reale e tangibile che io possa provare: 
piu' vero di cio' che vedo. 
Un abbraccio. 

Eleonora


Ps Vi invito a leggere l'intero discorso di presidente Uchtdorf. 
Lo trovate qui 


Wonderful Go



21/07/16

Siete anche voi a conoscenza di un gioco che spopola in tutto il mondo e che galvanizza bambini, ragazzi e persino adulti (quelli che dentro rimangono sempre un po' bambini)?
Leggendo ancora una volta di quanto coinvolgente ed entusiasmante sia, 
ieri  sera sono uscita di casa e ci ho giocato anch'io. 
Non era ancora completamente buio quando sono stata, sicuramente tra i primi, a catturare l'immagine di una luna piena di un incantevole color giallo gruviera: valeva molto visto che, solo piu' tardi, ho realizzato che era l'anniversario in cui un uomo per la prima volta mise piede la'. Avevo catturato qualcosa di raro, senza dubbio in un gioco che potrei chiamare...... 
Supermoon Go. 
Poi, sempre camminando, i miei occhi hanno continuato ed e' stata la volta di: timide stelle, deliziose bianche campanule appena chiuse, una pigna argentea, numerosi disegni creati dalle ombre degli alberi, 
La voglia di rituffarmi in questo "gioco"
me l'hanno ispirata i bambini protagonisti dello straordinario libro  Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett. 
Eccone uno stralcio. 

"La prima mattina in cui il cielo fu di nuovo azzurro, Mary si alzò molto presto. Il sole penetrava coi suoi raggi obliqui attraverso la tenda e dava un tale senso di allegria che Mary saltò giù dal letto e corse alla finestra. Tirò su la tenda e aprì i vetri, e un'ondata di aria fresca e profumata entrò nella stanza. La brughiera era azzurra e il mondo intero sembrava percorso da qualcosa di magico. Si sentivano dappertutto piccoli suoni, teneri e flautati, come se decine di uccelli accordassero le loro voci per un concerto. Mary mise la mano fuori dalla finestra e la lasciò al sole.
- E' caldo... è caldo! - disse, - Farà crescere le puntine sempre di più, e i bulbi e le radici lavoreranno e lotteranno con tutte le loro forze sotto terra.
Si inginocchiò e si sporse fuori dalla finestra più che potè, respirando a pieni polmoni e annusando l'aria finchè non si mise a ridere ricordandosi quello che la madre di Dickon diceva del suo naso: che tremava come quello di un coniglio.
- Deve essere molto presto, - disse - le nuvole sono tutte rosa e non ho mai visto un cielo come questo. Nessuno deve essersi alzato. Non sento nemmeno gli stallieri. 
Un pensiero improvviso la fece balzare in piedi.
- Non posso aspettare! Devo andare a vedere il giardino! -
Aveva imparato a vestirsi da sola e fu pronta in cinque minuti. Conosceva una porticina che poteva aprire da sola, così corse giù per le scale con i calzni ai piedi e si mise le scarpe nella sala d'ingresso. Tolse il paletto, girò la chiave e, dopo aver aperto la porta, passò attraverso la soglia con un salto e si trovò sul prato che sembrava diventato più verde, col sole che l'inondava di luce, e i soffi dolci e caldi del vento, e i cinguettii, i trilli, i canti che uscivano da ogni cespuglio e da ogni albero. Mary battè le mani per la gioia e guardò il cielo che era così azzurro e rosa, perlaceo e bianco e inondato di luce primaverile che le sembrò di dover cinguettare e cantare anche lei e capì che anche i cardellini, i pettirossi e le allodole non potevano farne  a meno. 
Poi corse per i sentieri e i viali verso il giardino segreto."


L'entusiasmo per le cose piccole e semplici quali fiori, piantine, foglie, pettirossi, leprotti,cani, farfalle nuvole, cieli.. e' quello che un po' tutti dovremmo scoprire o ritrovare, cio' che fa godere ed apprezzare il momento in cui lo si vive. 
Vi siete mai soffermati a fissare una nuvola e realizzare che quel preciso momento e' cosi' unico perche' come la state vedendo non la rivedrete piu'? 
Vi siete mai persi nel correre "giocando" a notare queste meraviglie? 
Io si. 
E tutti possono farlo.

Non serve nessun cellulare, 
nessuna applicazione 
ed e' completamente gratuito. 
Serve una connessione: 
con se' stessi, 
con il proprio cuore, 
con la nostra natura divina,
con il cielo, 
con la meraviglia dell'essenza della vita stessa. 
Non passa mai di moda e si tramanda di generazione in generazione dall'inizio dell'umanita'. 

Potremmo chiamarlo... Wonderful go. 😉

Un sorriso

Eleonora











mercoledì 20 luglio 2016

Un tasto per cancellare


Qualche giorno fa ho iniziato a vedere uno strano film che poi a un certo punto ho interrotto. 
La trama era improntata sulla relazione tra un uomo e una donna, una come tante, che per varie ragioni si spezza. Dopodiche' l'esplosione del dolore di lui, profondo, difficile da sostenere nel contnuo ricordo di lei, fino  a quando viene a conoscenza di un centro che utilizza una tecnica  in grado di influire sul cervello e cancellare per sempre il ricordo di qualsiasi persona si voglia. 
Cancellare una persona dalla propria memoria: come se non l'avessimo mai incontrata, come se non fosse mai esistita. Spero non si arrivi mai a questo perche' sarebbe un mondo orribile. 
In un certo senso pero', se ci pensiamo, stiamo andando in quella direzione. 
Spesso, specialmente tra i giovani, sento dire frasi del tipo: 
"L'ho cancellato dai miei contatti"
"L'ho cancellato tra i miei amici"
"Gli ho tolto l'amicizia su Facebook" 
Come se le persone potessero essere cancellate. Come se i sentimenti e i ricordi potessero essere cancellati. 
Con un tasto. 
Vorremmo poter cancellare il dolore ma non si dovrebbe perche' e' un maestro e in quanto tale ci offre lezioni da imparare e farne tesoro. E non si possono cancellare le persone. Questo non e' possibile nemmeno con i morti. 
E nessun essere umano merita di essere cancellato o dimenticato. 
Nessun figlio di Dio merita questo.
Invece dovremmo trovare dentro di noi  il tasto che premuto cancelli immediatamente le offese che riceviamo, che cancelli i rancori, le delusioni, i rimpianti, l'orgoglio, la rabbia, le ostilita', i pregiudizi, gli errori a cui abbiamo riparato e di cui ci siamo pentiti. 
E' quel tasto che dovremmo  auspicarci si crei in noi e che funzioni il piu' spesso e rapidamente possibile. 

Eleonora. 




sabato 4 giugno 2016

Domande




E mi ritrovo di nuovo a pensare. 
Pensare. Pensare. 
Al punto che mi devo dire: "Ele, smettila o il tuo cervello scoppiera'". 
Ci sono momenti in cui la vita ti mette davanti molto piu' di un segnale di stop o un semaforo rosso: ti costringe letteralmente a fermarti. E lo puo' fare con tutti e in qualsiasi modo. Dipende poi  da noi cosa farne. Questa volta e' toccato a me. E' gia' nella mia natura farmi domande ma dopo lo stop me ne sono arrivate in una quantita' tale da rimanerne completamente travolta e sommersa. Tutto questo ha generato dubbi e confusione in qualsiasi aspetto della mia vita. 
Ma perche' pormi tutte quelle domande? 
Manco di fede? 
Poi ho letto un recente discorso tenuto dalla sorella Sheri Dew intitolato Will you engage in the wrestle? (Ti impegnerai nella lotta?). 

"Miei cari amici, le domande sono una cosa buona.  Le domande sono una cosa buona se sono domande ispirate, chieste con fede e chieste da fonti credibili dove lo Spirito guidera' e confermera' la risposta. (......) 
Le domande non solo sono una cosa buona, sono vitali, perche' la lotta spirituale che ne deriva porta alle risposte, alla conoscenza e alla rivelazione. E porta anche a una fede piu' grande. (.....)
Dubitare non e' sinonimo di farsi domande. Dubitare e' rigettare la verita' e la fede. (....) 
Quando le domande sorgono o quando le benedizioni rimangono irrealizzate, non indicano che non hai una testimonianza o che il Vangelo non e' vero. Sono un invito per te a crescere spiritualmente.  (...)
Ma le domande, specialmente quelle difficili, ci spingono ad impegnarci in una lotta spirituale cosi' che il Signore puo' condurci. Senza il vecchio semplice lavoro spirituale, anche il Signore non puo' farci crescere. (...)
Crescere spiritualmente e ricevere risposte alle nostre domande dipende dalla nostra abilita' di sentire, udire e capire i sussurri dello Spirito. 
Vale la pena impegnarsi in una lotta spirituale per imparare a ricevere rivelazioni personali perche' noi possiamo sapere cosa e' vero soltanto quando lo Spirito porta testimonianza nei nostri cuori e nelle nostre menti come solo lo Spirito sa fare. (....) 
E presidente Henry B. Eyring ha aggiunto: "Noi tutti sappiamo che il giudizio umano e il pensiero logico non saranno sufficienti a ricevere le risposte che contano di piu' nella vita. Abbiamo bisogno di rivelazione da Dio...
Non abbiamo bisogno solo di un lampo di luce o di conforto, ma la continua benedizione  della comunicazione con Dio.  Ogni cercatore di verita' membro della chiesa puo' e dovrebbe ricevere rivelazione per la propria vita." (....)
I cercatori (di verita') hanno sicure abitudini che sono la chiave per imparare a comunicare con Dio. 


Il mio Padre Celeste ha voluto fermarmi perche' mi facessi altre domande, domande che non avranno risposta a tutte, ma che solo per il fatto di essermele poste mi faranno crescere spiritualmente indicandomi il percorso migliore per me (e non secondo me) che oggi ancora non comprendo e non vedo. 
Per ora so solo che non smettero' di farmi buone domande. 
E intanto estendo a tutti l'invito di sorella Dew. 

"Vi invito a decidere oggi di pagare il prezzo di lottare con domande difficili, di diventare per tutta la vita cercatori della verita', di imparare a parlare la lingua del Signore e ricevere una testimonianza di Gesu' Cristo e della Restaurazione del Suo vangelo."

Io in questo ci credo. 
Un abbraccio. 

Eleonora :) 

Ps Questo e' il link per leggervi l'intero discorso (in inglese) di sorella Dew. 



Photocredit by www.aforisticamente.com
















mercoledì 18 maggio 2016

Trasformare il dolore in amore





Oggi sono uscita a fare due passi: solo io, i miei pensieri e buona musica. 
A un certo punto sono stata colta dalla pioggia che ha cominciato a scendere sempre piu' copiosamente.  E non sono mai stata cosi' felice di non avere preso con me un ombrello. Mi sono trovata nel mezzo della tempesta come se il cielo piangesse con me, come dicesse: io ci sono. In quel momento nelle mie orecchie Gabrielle Aplin cantava The power of love. 
Sulla strada di ritorno verso casa, Intorno grigio, niente riparo, mi stavo inzuppando sempre piu'. Ma quella melodia e il ritornello di quella canzone, seppur popolare, mi ricordavano il potere dell'amore. Ho pensato a quanto siamo vegliati, accuditi, seguiti, consolati. 
Ho pensato che, come dice la famosa canzone dei Rem, "tutti soffriamo qualche volta". Ma quando succede anche il cielo partecipa al dolore, piange con noi, ci avvolge e ci abbraccia. 
E ho ricordato che il mio Signore mi ama cosi' tanto che  quando piango si siede a piangere accanto a me.
Il pensiero di quell'amore  puro e incondizionato ha fatto si che ogni lacrima di pioggia generasse in me una gioia profonda, facendomi tornare a casa con il sorriso, nonostante fossi sotto la tempesta. 
Il potere del Suo amore non solo e' capace di lenire il dolore ma di trasformarlo in amore. 

Buona pioggia ;)

Eleonora 


Ps E mi raccomando: sotto la pioggia non dimenticate la musica!! :) 




Photocredit by romhero.blogspot.com

lunedì 16 maggio 2016

Strappare le pagine per ricominciare


Quando voglio scrivere uso rigorosamente carta e penna. La penna diventa una parte di me, come fosse una parte integrante del mio corpo e l'inchiostro lascia un segno indelebile che non puoi cancellare come con un tasto del pc. 
Ecco perche' capita che dopo aver scritto, corretto, scarabocchiato e riscritto qualcosa che alla fine non mi soddisfa, per eliminarlo del tutto strappo la pagina e ricomincio tutto da capo su un nuovo foglio bianco. 
Le nostre vite sono fatte di pagine che, giorno dopo giorno, formano la nostra storia. Siamo noi che scriviamo le storie usando l'inchiostro della nostra anima. 
In queste settimane, non senza difficolta', stavo scrivendo una poesia. 
Ero molto grata al Signore per come stesse procedendo. Ho sentito spesso la Sua ispirazione, il tocco del Maestro, in quello che stava venendo alla luce. 
E fino a quel momento era meraviglioso. 
Mancava solo il finale quando, per presunzione, per orgoglio, per l'agitazione o non so per quale altro motivo, ho steso una pagina orribile. 
Non appena me ne sono resa conto era troppo tardi. Proprio perche' l'inchiostro e' indelebile, non potevo piu' tornare indietro. Avevo pesantemente fallito. 
Avevo rovinato la poesia, quella che il Padre Celeste mi aveva aiutato a comporre. Che dolore ho provato. 
Adesso avevo una lezione importante da imparare. Nella mia disperazione, nel mio sentirmi spiazzata e disorientata volevo solo continuare a rimanere aggrappata a Lui. E in Lui naturalmente, come sempre, ho trovato tutto l'amore, il rifugio, il conforto di cui avevo bisogno. 
Mi ha fatto venire alla mente un episodio che presidente Uchtdorf ha raccontato lo scorso aprile riguardo alla chiesa luterana  Frauenkirche, un gioiello di Dresda che la guerra aveva ridotto in macerie e che e' stata completamente ricostruita diventando "un monumento alla speranza: un magnifico simbolo della capacità dell’uomo di ricreare la vita dalle ceneri."

Pr Uchtdorf dice: 

"non vi è una vita così in frantumi da non poter essere restaurata."

E allora ho pensato che potevo rimediare. Che dovevo rimediare. 
Quindi scrivero' un'altra poesia, una nuova, cercando con tutto il cuore l'ispirazione per comporne una migliore e la dedichero' al mio Padre Celeste. 
Ho ancora pagine bianche. 
Non so quante. Ma ogni giorno le voglio riempire con l'intento di lasciarci un buon segno. 
Si, ultimamente ho scritto qualcosa che non mi piace. Puo' succedere. 
Ma esiste qualcosa di grandioso che si chiama Espiazione con cui posso meritarmi il Suo perdono tramite il pentimento sincero. 
Cosi' posso strappare la pagina e ricominciare da capo. 

:) 
Eleonora 



Superpoteri


Chi non vorrebbe un superpotere?
E se potessimo sceglierne uno, diverso giorno per giorno, cosa sceglieremmo proprio oggi? 
Credo che in base alla scelta che faremmo potremmo capire molte cose riguardo a noi stessi e al nostro stato attuale. In generale amerei il superpotere di volare perche' e' emozionante vedere tante cose dal cielo e goderti la pace di lassu', oppure di fare magie di nascosto a beneficio delle persone e poter sbirciare da dietro un angolo le loro espressioni di gioia per aver assistito a un miracolo,  o il potere di fare tutti i regali che voglio a chiunque io voglia. 
Oggi, pero', se dovessi scegliere opterei per poter cancellare la maggior parte dei miei pensieri come lo si farebbe con il cancellino sulla lavagna, oppure, come in una stanza da arieggiare, che ci fossero finestre nella mia testa da aprire e farli volare via, soprattutto quelli piu' neri. 
Un altro che sceglierei potrebbe anche essere quello di diventare invisibile, cosi' le persone intorno a me non si debbano preoccupare perche' magari mi vedono assorta. E quindi da questo posso comprendere in che stato mi trovo. 
Oggi e' cosi'. Ho detto oggi. 
Perche' per domani mi preparo per voler essere di nuovo Super Ele, magari desiderando il potere di non nascondere la mia luce sotto a un moggio ma di usarla per illuminare qualche vita altrui. 
Il presidente Ucthdorf nell'aprile del 2010 in un discorso rivolto alle giovani donne disse: 

"Mie care giovani sorelle, è necessario che sappiate che incontrerete le vostre difficoltà. Nessuno è escluso. Soffrirete, sarete tentate e farete errori. Imparerete da voi stesse ciò che ogni eroina ha imparato: crescita e forza si ottengono superando le prove.
È la vostra reazione di fronte alle difficoltà, non le difficoltà in sé che determina il modo in cui si evolverà la storia della vostra vita."

E questo vale per tutti gli aspiranti supereroi e supereroine. 
Pensando a questo sto gia' meglio. 
E mi piacerebbe chiedere: e tu che superpotere sceglieresti oggi? 😊

Un abbraccio 

Super Ele 😉




Photocredit by Deseret Book 





mercoledì 4 maggio 2016

Godersi il viaggio




Mi piace pensare alla mia vita come a un viaggio, o a un insieme di viaggi, visto che ci sono tante tappe, percorsi, destinazioni. In ogni viaggio cerco di fare le mie valigie. A volte non sono state riempite a sufficienza, a volte ci ho messo cose troppo pesanti o inutili. 
Ma chi non sbaglia nell'organizzare un viaggio? E gli imprevisti che possono capitare? E vogliamo parlare delle "cose che non succedono mai esattamente come te le aspettavi"? In viaggio di solito, oltre i bagagli con le cose necessarie, si portano anche musica, libri, qualcosa che ti accompagni. Personalmente io ho sempre colonne sonore per ogni momento della mia vita, cosi' come storie  o personaggi di libri o film che lo caratterizzano. E non parto piu' senza portare con me lo spirito del Signore, la mia testimonianza, tutto cio' che ho imparato e un po' si sano umorismo. 
In viaggio ci si puo' andare soli o in compagnia, di solito si incontrano persone, alcune per poco (anche se possono lasciare enormi segni), altre rimangono con noi per molto e ce li ritroviamo persino in viaggi futuri. 
Molte volte mi sono trovata a essere malinconica pensando a viaggi passati che non torneranno piu' o addirittura a quelli che vorrei fare e che per ora non ho ancora avuto la possibilita' di fare. 
Ma tutto e' scoperta, tutto e' lezione, tutto cambia in base non a cio' che vediamo ma da come siamo dentro. 
Siamo soprattutto noi a decidere di non rimanere con il pensiero a dove siamo partiti, di non essere ansiosi di arrivare alla meta ma di goderci oggi il nostro viaggio. 

"Questa è la nostra unica occasione di vita terrena: qui e adesso. Più viviamo, più ci rendiamo conto che è breve. Le opportunità arrivano e poi se ne vanno. Credo che tra le più grandi lezioni che dobbiamo apprendere in questo breve soggiorno sulla terra vi siano quelle che ci aiutano a distinguere tra ciò che è importante e ciò che non lo è. Vi supplico di non lasciare che le cose più importanti vi passino accanto mentre voi programmate un futuro illusorio e inesistente, quando invece avete il tempo di fare tutto ciò che volete. Al contrario, godetevi il viaggio, adesso.
..... 
Godiamoci la vita mentre la viviamo, proviamo gioia e condividiamo il nostro amore con amici e famigliari. Un giorno, ognuno di noi esaurirà i suoi domani."

Pr Thomas Monson



Have a good trip! 😉

Eleonora 



Colonna sonora del mio viaggio in corso: 

- I sogni segreti di Walter Mitty, OST
- Serendipity, OST
- 25 febbraio, Francesca Michielin 

🎼🎶🎶🎶🎶🎶🎶🎤





martedì 19 aprile 2016

Dietro l'angolo



Nel silenzio della mia stanza mi sono trovata a riflettere su quelle prove, difficolta' che noi esseri umani chiamiamo eventi "negativi". 
Aldila' di circostanze come morte, malattie gravi, catastrofi, incidenti dove sembrerebbero trovarsi quasi tutti  d'accordo nell'assegnare loro questa etichetta, molto spesso potremmo tradurre "evento negativo" come "qualcosa che non va come IO mi aspettavo, secondo i MIEI piani o come IO volevo che andasse."
Ma so di essere una figlia di Dio. 
So di far parte di un piano. 
So che in base a questo piano questa vita, anche se potrebbe essere brevissima, e' il momento per prepararsi ad incontrare Dio, un meraviglioso Padre che conosce il nostro cuore  e, conoscendo il piano, puo' vedere anche dietro l'angolo cio' che c'e' di meglio per noi. 
Alla luce di questa verita' e di questa prospettiva eterna qualunque prova o difficolta' mi appare in maniera completamente diversa e non riesco piu' a definirla un "evento negativo" ma insegnamento, fortificazione o ancora meglio cio' che ci qualifica per l'eternita'. 
Ma visto che esistono gli opposti certo che esiste il negativo. Posso dire con certezza di trovarmi in una situazione negativa quando giudico, quando sono orgogliosa, quando do la colpa agli altri, quando sono egoista, quando mi lamento, quando non faccio a sufficienza. Ecco, allora si li' devo tremare ed allontanarmi cercando in tutti i modi di cambiare la situazione. 
Non dovrei mai considerare una prova come una punizione, cosi' come quando le cose "vanno bene" non dovrei mai dimenticare che il premio non mi e' "dovuto" ma devo al mio Padre Celeste anche la piu' piccola cellula del mio corpo. Anche con tutto il mio sforzo, senza il Suo infinito amore, io non sarei nulla. Piu' lo riconosco e piu' ne sono grata piu' sono felice. 
Una volta un fratello della chiesa ha scritto: 

"Mi piace credere che non si ha bisogno di raggiungere un certo obiettivo per essere felici. Io preferisco pensare che la felicita' e' sempre li', e che quando le cose non vanno nel modo in cui ci piacerebbe, e' un segno da lassu' che qualcosa anche migliore e' proprio dietro l'angolo."

Posso testimoniare che se si confida nel nostro amorevole Padre e' meravigliosamente, incredibilmente proprio cosi'. 

Eleonora :) 


Photocredit by baby-flash.com

venerdì 8 aprile 2016

Guardarsi negli occhi



Solitamente non amo guardarmi allo specchio. Non ho un buon rapporto con lo specchio. Se posso evito. 
Ma stamattina, mio malgrado, mi ci sono ritrovata davanti. Mentre asciugavo i capelli ero immersa in un pensiero sul futuro: a un certo punto li' ho incontrato i miei occhi. 
Nei miei occhi c'era quello a cui stavo pensando. C'era il futuro come lo stavo immaginando, come lo stavo sentendo. C'era la luce della gioia, della speranza e della gratitudine, quella che solo un Padre Celeste sa accenderti. 
E dopo la sorpresa.. le lacrime. 
Ma con il sorriso. E mentre ridevo vedevo le rughe di espressione intorno agli occhi: oggi le ho amate. 
Qualche ora dopo in una pubblicita' in tv una voce ha detto: 

Mentre sulla pelle appare il passato
negli occhi risplende il futuro. 

Io stamattina nei miei occhi l'ho visto. 
E dico: provate a guardare nei vostri occhi e cercate il futuro. 
Guardate dentro voi stessi per vedere se c'e' la speranza. Se qualcosa la disturba agite. E amate il vostro sguardo vedendoci il buono che il Padre Celeste vede. 

Con affetto 

Eleonora 


Photocredi by it.anahera.news

mercoledì 30 marzo 2016

Aude aliquid dignum



Sempre piu' profondamente convinta che questa vita sia un dono incommensurabile e meraviglioso e che per questo motivo si debba "impugnare" e non subire, ho fatto di un verbo la parola d'ordine di quest'anno: osare. 

Osare: avere il coraggio di fare cosa che sia per se' temeraria, rischiosa, imprudente o per qualsiasi motivo ardita. 
Sinonimi: ardire, arrischiarsi, fare l'eroe, provare, tentare. 

La definizione di osare del dizionario e del mondo non e' la mia. 
Indubbiamente e' qualcosa che implica una certa forma di coraggio, ma non e' certo quello che ti fa lanciare  da un aereo con il paracadute o compiere imprese estreme che possano mettere in qualche modo a rischio la vita. 
Anzi, io mi riferisco a un coraggio che la vita la difende, la celebra, la ama, la onora, la santifica, a un coraggio che nasce dall'amore, dall'ispirazione e che viene alimentato dalla fede, dalla gioia, dalla speranza, quello che ti spinge nonostante tutto e oltre il possibile. 
Ho trovato esattamente cio' che intendo e che fa la differenza in una frase latina del XVI secolo: 

Aude aliquid dignum 

ovvero 

Osa qualcosa di degno. 

Qualcosa di degno. 
Qualcosa per cui non ti debba vergognare. 
Qualcosa per cui vai a dormire la sera leggero e pieno di gioia. 
Qualcosa che fa del bene e spinge a fare del bene. 
Qualcosa che il piu' delle volte e' semplice  e modesto. 
Qualcosa che ti fa superare la timidezza, la paura, l'insicurezza (e io so di quanto ne ho bisogno). 
Che ti fa tentare ancora e ancora anche se certi giorni ti sembra di vedere piu' fallimenti che vittorie ma che almeno "ci hai tentato!". 

"Osate qualcosa di degno e il vostro cuore cantera'" qualcuno ha aggiunto. 
E io vorrei un giorno poter dire di aver sentito piu' volte il mio cuore cantare. 

Possa io fare della mia vita 
qualcosa di semplice e diritto, 
come un flauto di canna 
che il Signore riempie di musica. 

          (Rabindranath Tagore) 

Parola d'ordine: osare. :) 


Eleonora. 




sabato 26 marzo 2016

Trasformare le ferite



Devo dire profondamente grazie a una persona in particolare oggi. 
Non la conosco. Si chiama Luisa Luce Campana (ehi, per una curiosa coincidenza porta il mio stesso cognome 😃) e condivide sempre pensieri positivi e ispirativi. Un paio di giorni fa ho letto qualcosa che mi ha indotto a riflettere e a  non trattenere tutto questo solo per me.
Tutto parte da una frase di Lucia Giovannini tratta dal suo libro Il potere delle domande. 

"Nel Kinsugi ogni crepa, anziche' venire nascosta, e' messa ben in evidenza e valorizzata. Nella cultura giapponese si crede infatti che, quando qualcosa ha subíto una ferita e ha una storia, diventa piu' bello."

Luisa scrive: 

"Un vaso che cade e va in frantumi. 
I pezzi sparsi sul pavimento e noi chinati a raccoglierli pensando che ormai quell'oggetto sia irrecuperabile. 
Lo e' davvero? Oppure abbiamo solo imparato che da qualcosa andato in frantumi non si possa ricavare qualcos'altro di ancora piu' bello? 
Esiste un'antica pratica che valorizza riempiendo d'oro ogni frattura come il segno di una grande esperienza che porta cambiamento e ricchezza. 
Accade questo anche nella nostra cultura? Purtroppo no. 
Viviamo in una realta' che nasconde ogni cicatrice, del corpo e dell'anima. Ci hanno insegnato a vergognarci di quei segni che, memoria di una esperienza di vita, attraversano il corpo. 
Ci hanno insegnato ad avere necessita' di nasconderci senza manifestare le tracce di sofferenza e solchi che attraversano l'anima. Quasi come se la vita dovesse essere una linea retta fatta di eventi stabiliti a tavolino, e non una esperienza straordinaria quale realmente e'. Come cambierebbero le cose se considerassimo quelli che chiamiamo difetti, cicatrici, dolori impossibili da superare come segni unici della nostra esclusivita'? Come sarebbe cambiare lo sguardo attraverso il quale osserviamo la nostra vita? Aggiustare un vaso incollandolo con l'oro e' l'espressione di una esaltazione del valore unico di quell'oggetto. Anche noi siamo UNICI. 
Non e' mai esistito e mai esistera' nessuno uguale a noi. Sta in questo la nostra bellezza vera. 
Quando ci amiamo, quando impariamo a farlo profondamente, riempiamo di oro, di luce, il nostro corpo e la nostra anima."

L'immagine del vaso rotto mi ha rimandato allo splendido discorso sulla depressione e le malattie mentali tenuto da anziano Holland durante la conferenza generale di ottobre 2013. 

"Quindi qual e' la vostra migliore reazione quando le difficolta' mentali o emotive assalgono voi o chi amate? 
Innanzitutto, non perdete mai la fede nel vostro Padre Celeste, che vi ama piu' di quanto possiate comprendere. (..)
Questo amore non cambia mai. (..)
E' a vostra disposizione quando siete tristi o quando siete felici, quando siete scoraggiati o quando sperate qualcosa. 
L'amore di Dio e' li' per voi, che (pensiate di meritarlo) o meno. E' semplicemente sempre li'. (..) Confidate in Dio. Aggrappatevi al Suo amore. Sappiate che un giorno l'aurora spuntera' luminosa e tutte le ombre della mortalita' fuggiranno. Anche se possiamo sentirci simili ad un -vaso rotto- come disse il salmista, dobbiamo ricordare che il vaso 
e' nelle mani del vasaio divino."

Oggi 26 aprile 2016, giorno prima della Santa Pasqua, non posso che rendere omaggio al mio Padre Celeste e al mio Salvatore che, per avere donato la Sua vita, ha dato a tutti noi la possibilita' di avere la felicita' eterna. 
Per Lui nessuno e' un "vaso rotto" ma considera ognuno un vaso prezioso. 
Attraverso le sue ferite ora  ricoperte d'oro Lui riempie d'oro anche le mie. 

Grazie!!!! 

Eleonora 

Ps Qui potete trovare l'intero discorso di anziano Jeffrey R. Holland




Photocredit by www.eticamente.net


 

giovedì 24 marzo 2016

Se questo puo' aiutare




Questa mattina mi sono svegliata molto presto e volendo leggere qualcosa approfittando della quiete mi sono imbattuta nell'ennesimo articolo scritto da un giovane sulla depressione, l'ansia, gli attacchi di panico, la difficolta' nelle relazioni, ecc. 
Quelle parole mi hanno riportato alla mente diverse situazioni vissute specialmente durante la mia infanzia e la mia adolescenza. Mi rendo conto di quali guerre interiori si stanno vivendo in questi ultimi giorni, guerre in cui soprattutto i giovani, ancora cosi' fragili, si trovano grandemente coinvolti. 
Tutto questo mi ha ricordato di avere un dovere morale: cercare di essere in qualche modo d'aiuto traendo qualche consiglio dalla mia personale esperienza. Per cui mi rivolgo a chi ne puo' aver bisogno se questo puo' aiutare. 

1. Ricordati che possiedi il libero arbitrio. 

La vita e' un dono meraviglioso che ti e' stato dato. Hai il potere tramite le tue scelte di dirigerla al meglio. Anche se puo' spesso non sembrarti cosi' tutto dipende da te e non dagli altri: questo e' decisamente stupendo. 

2. Focalizzati su tutto cio' che e' buono e positivo. 

E condividilo!! Allena la tua mente a fare questo e imparerai a sentirti meglio e far stare meglio chi ti sta intorno mandandogli buone vibrazioni. 

3. Ringrazia il piu' possibile, sinceramente e profondamente. 

Non perdere occasione di ringraziare anche per le cose piu' piccole e per quelle che tendiamo a dare per scontate. La gratitudine e' molto potente: ci porta gioia, ci rende piu' umili e ci fa rendere conto di quanto gia' abbiamo. 

4. Cerca la natura. 

Quando puoi alla solitudine nella tua stanza preferisci quella in un prato, davanti a un tramonto, in un bosco, ecc. 
Esci e abbraccia gli alberi!! 
Non c'e' come la natura per rigenerare l'anima (il corpo e lo spirito insieme) e si puo' sentire la potenza della creazione. 

5. Usa i tuoi talenti per avere gioia e aiutare gli altri. 

Ma usa anche quello che ti succede!! Non perdere nemmeno un minuto nel voler dare una mano a chi si trova dov'eri tu visto che ci sei passato: puoi essere utile piu' di quanto pensi e ti accorgerai di quante benedizioni sono riservate a te grazie a questo. Sapere di aver sollevato, confortato o in qualche modo reso piu' felice qualcuno e' gioia pura! 

6. Riempi la tua mente ed il tuo cuore con tutto cio' che edifica lo spirito, che porta pace, serenita', gioia, cio' che ti insegna importanti lezioni, cio' che ti arricchisce spiritualmente e che ti fa diventare una persona migliore. Evita cio' che ti riempie di nulla e ti toglie lo spazio per il resto. 

7. Ricerca la bellezza e la nobilta' che ti avvicinano al divino e circondatene: libri, poesie, musica, arte .. 

8. La piu' importante relazione che devi coltivare e' quella con il tuo Padre Celeste. 

Il cielo non e' solo un ornamento, e' li' per tutti: usalo!!! 
Fai che il vostro diventi un rapporto sempre piu' profondo e, aprendogli il tuo cuore, perditi con Lui in lunghe chiacchierate. Capirai che davvero non sei mai solo. Lui conosce il tuo cuore meglio di te. Il Suo amore incondizionato e' la forza motrice di ogni cosa compreso il farti alzare la mattina. Sentire quell'amore e' la piu' grande spinta che tu possa avere. 

9. Non forzare te stesso ma ama te stesso! 

Non forzare te stesso a fare qualcosa che non sia in sintonia con cio' che tu sei o qualcosa per cui non ti senti semplicemente pronto e magari e' solo il momento sbagliato. Non giova ne a te ne agli altri forzare qualcosa specialmente nelle relazioni con le altre persone. Invece ricordati di amare te stesso! Segui una buona alimentazione, concediti del sano riposo, cerca di trovare il tuo equilibrio psico-emotivo. 
Ricorda che tu sei tu, unico ed inimitabile ed e' questo che ti rende speciale. Evita i paragoni con gli altri a meno che tu voglia trarre ispirazione per diventare una persona migliore. E non pensare di non essere "normale". Ma cosa vuol dire "normale"?? 

10. Sdrammatizza!! 

Usa il senso dell'umorismo per ridimensionare qualsiasi situazione in cui ti possa trovare. Ridere fa davvero bene, rilassa, spesso riporta le cose nella giusta prospettiva e ti ricorda che dopotutto.. siamo qui su questa terra per provare gioia! :) 



Ringrazio di cuore chi mi ha ispirato a scrivere questo oggi ricordandomi ancora una volta il mio compito in questa vita rinnovando la mia testimonianza che le nostre debolezze un giorno saranno la nostra forza. 

Un abbraccio. 

Eleonora



Photocredit by blog.libero.it

mercoledì 9 marzo 2016

Potente come lo sbocciare di un fiore



E ci siamo! Ci siamo! 
Ho fatto due passi nel bosco oggi, spinta dal cielo azzurro. 
Camminavo sul sentiero ricoperto di vecchie foglie,  alcune cadute anche dallo scorso autunno, e cercavo con gli occhi un segno che la nuova stagione stesse per arrivare. 
E quasi impercettibili.. eccoli li', i miei fiorellini bianchi, puntuali ogni anno in tutta la loro semplice, umile, silenziosa ma gloriosa bellezza. Ogni mese di marzo sembra che da lassu' Qualcuno si erga proclamando:
"Che lo spettacolo abbia inizio!
Che primavera sia!"
E in pochi giorni queste minuscole candide opere d'arte sono capaci di ricoprire il bosco di decine di tappeti bianchi. La loro vita e' breve ma tanto devotamente e intensamente dedicata a dare bellezza da lasciarmi ogni volta un segno nell'anima cosi' profondo che, finito lo spettacolo, gia' comincio ad aspettare il prossimo per emozionarmi ancora. 
I miei piccoli, preziosi fiori bianchi..
un giorno li ho persino sentiti cantare.  
Un attimo di distrazione, ti giri e loro sono sbocciati. 

Cosi', 
senza far rumore, 
senza tante parole, 
senza cerimonie ufficiali: 
eppure quale potenza!! 

E ubbidiscono tutti a una sola voce, quella del Padre Celeste, che tramite loro ci ricorda che il sole arrivera' sempre, anche dopo il piu' rigido e difficile inverno. 
Fossero potenti le mie parole per rendere omaggio a questo spettacolo e al suo Creatore. 
Ma non saranno mai  cosi' potenti come lo sbocciare di un fiore. 

Eleonora :) 



"E cio' che e' grande procede da piccole cose." (DeA 64:33) 



sabato 5 marzo 2016

Svegliarsi con la neve

Stamattina mi sono svegliata con la neve. Miracolosamente, inspiegabilmente oggi 5 marzo, gia' in cammino verso la primavera, la neve ha ricoperto i fiori.  
-Quale stranezza!- ho pensato sorridendo. Ma quel sorriso mi ha portato sulla strada per Oz, nel film, dove, grazie a Glinda, la strega buona, la neve caduta sui papaveri  ha saputo annullare il loro effetto soporifero e svegliare Dorothy & company in modo che potessero proseguire il proprio viaggio ed ottenere cio' per cui avevano fatto tanti sacrifici. 
Nel viaggio della mia vita mi rendo conto che da Lassu' il Padre Celeste ha fatto scendere su di me la neve diverse volte affinche' potessi svegliarmi, affinche' potessi riprendere la strada per tornare da Lui. E questa neve mi ha spesso anche scosso gridandomi: "Sveglia Ele!! Forza! Vai! Osa!" 
Sono immensamente grata per tutto questo. Non solo non siamo mai lasciati soli sul nostro cammino ma riceviamo continuamente incoraggiamento, forza e aiuto se noi consentiamo al nostro Padre Celeste di farlo. 
Cosi' oggi posso proprio dire che mi sono "svegliata con la neve". 

E nel frattempo aspettando l'arcobaleno, oggi non poteva esserci canzone migliore di questa. :) 


DA QUALCHE PARTE OLTRE L'ARCOBALENO 
(Somewhere over the rainbow) 

Da qualche parte oltre l'arcobaleno
proprio lassù
C'è una terra di cui ho sentito parlare 
una volta in una ninna nanna

Da qualche parte sopra l'arcobaleno 
i cieli sono blu 
e i sogni che osi sognare 
veramente diventano realtà

Un giorno esprimerò un desiderio ad una stella 
e mi sveglierò dove le nuvole sono lontane dietro di me
Dove i problemi si sciolgono  come goccie di limone
Lassù sopra le cime dei camini
E' lì che mi troverai

Da qualche parte oltre l'arcobaleno 
volano uccelli blu,
Gi uccelli volano oltre l'arcobaleno
Perché allora, oh, perché io non posso?

Se gli uccelli blu volano felici
oltre l'arcobaleno
oh, perché io non posso?









Un abbraccio. 

Dorothy ;)





giovedì 25 febbraio 2016

UNA HISTORIA QUE COMENZO' ANTES DE NACER


Hace algunas semanas me encontré a querer contar a un querido amigo, Danilo, la ultima serie de eventos que se manifestaron en mi vida a los cuales de verdad en general me resulta dificil encontrar los términos para definirlos. Talvez no propriamente ordinarios? Serendipia? Que parecen los frutos de un guiòn?Danilo lo logrò. No podia dar definicion mejor: “Una historia que comenzò antes de nacer”.

La conversacion con Danilo ha llevado a ambos a reflexionar sobre como no se puede negar que cada uno de nosotros hace parte de un maravilloso plan, que no se puede negar que muchos de nuestros encuentros aqui en la tierra ya sucedieron en una vida premortal, aùn sin un cuerpo fisico y que probablemente arriva nos pusimos de acuerdo por varia razones para que esto sucedan.

Cierto aqui tenemos delante un velo del olvido, siempre he creido que si cultivamos relaciones especiales, en el momento en que nos encontramos de nuevo podemos sentir algo realmente especial. Es obvio que no podemos darnos una explicacion para esto.

El elder Groberg ha dicho:

“Una de las mas grandes conexiones que tenemos con nuestra vida premortal es cuando nuestro Padre y Jesus nos amaron y nosotros los amamos. No obstante exista un velo en nuestra memoria sentiremos siempre verdadero amor, eso hace renacer un deseo que no puede ser negado.”

Sucediò algo extraordinario despues de un par de dias de intercambio de aquella profunda reflexion y sucediò algo que pudo afirmar aùn màs mi testimonio.

 

Ha sucedido que he recibido una CARTA.

 

Yo amo las cartas especialmente aquellas clasicas, maravilosas y sin tiempo, talvez aùn escrita a mano, que para llegar a ti pueden atraversat desiertos, selvas, cerros, nevados y oceanos. Yo amo escribirlas tratando de encontrar las palabras que sirven a quien las recibe, dejar ir con fe y ver que cosa sucede: al igual que hacemos con las oraciones.

Y cuando aquel dia con gran sorpresa encontrè en mi buzòn una para mi... mi corazòn diò un salto no obstante no la abrì: tambien la respuesta a una oracion merece reverencia y sacralidad.

Asì esperè de tener un momento para mi y de ir a un lugar tanquilo para leerla. El dia parecia creado para a proposito para eso. No obstante fuera enero era soleado y pequenas flores florecian en los prados cuasi a representar la primavera que sentia dentro de mi.

Me encaminè hacia el bosque cerca a casa, “mi bosque” como amo llamarlo, un lugar donde voy a encontrar paz y serenidad, un lugar donde me regenero y donde amo hablar con mi Padre Celestial.

Me sentè en una de las bancas en medio de los arboles, con el sol que queria hacerse notar. Escribì en mi diario y despues abrì al sobre: pocas lineas escritas a mano.

Pero en esa palabras...

He sentido humildad, ternura y determinaciòn.

He sentido el deseo muy fuerte del autor de la carta de hacerme llegar su mensaje. Veìa quien lo escribiò correr literalmente a franquear la carta al correo como si no pudiera perder ni un minuto.

Percibì un corazòn puro de nina que me hizo sentir nina tambièn a mì. He sido envuelta y mimada de su dulzura: la persona mas amable que yo haya tenido contacto. He sentido todo el amor del Padre Celestial. He sentido el puro amor de Cristo. Me sentì tan deplazada de todo este amor que queria responderle inmediatamente, pero no habìa palabras para expresar mi gran gratitud. Lo que quise y quiero aùn hubiera sido correr a abrazarla. Sus palabras para mi llenas de amor y de fe, unidas a otra cosa que usted anadio en el sobre, me han una vez mas recordado quien soy y que cosa debo hacer.

Yo y esta persona nunca nos encontramos, nunca intercambiamos un mensaje.

Ella me conocia solo atravez de aquello que me decia su hija, que en cambio conozco, o mejor, que he reencontrado.

Bien, in acuella carta, que tengo con cuidado entre las paginas de mi diario y que de vez en cuando me ayuda releer, yo he reconocido el amor del cual el elder Groberg escribe, acuella conexion con el cielo que no pedemos denegar cuando la sentimo.

No puedo que ser agradecida al Padre Celeste por su plan, por haberme hecho sentir Su amor mediante una su dulce, caritativa y fiel hija que encontrè de nuevo in una carta y que ahora deseo lo mas antes posible de abrazar en esta vida.


Eleonora 


Grazie mamma! :) 




martedì 23 febbraio 2016

FOUR-LEAF CLOVERS



Everytime that I pass near to a clover field, I used to stop and searching  with my eyes some Four-Leaf Clovers 
Since I was a little girl, I used to do this. And I was pretty good to find them, I remember that I filled books with all the four-leaf clovers!


I used to think that was just a curious skill. Since few days ago: I was in one of this clover fields with my sons and, my youngest son, Jacob, found loads of four-leaf clover. I mean, A LOT. Like me, whan I was a little girl.

I can't imagine that one of my sons could inherite a skill like this from me. Of course that it was possible, it's just a personal skill and, for this reason, it's totally possible to see it in one of my son or daughter and inherited myself too, from an ancestor.

How strange this gift is? What it's the purpose? Why, in the middle of a field, full of elements, my mind is naturally attraced to some details?
The answer arrived: Because I notice things and people that, for one reason or another, the other don't notice.
And, for this, in the middle of a crowd I can notice a sad face, scary eyes, a motivated smile or a rich soul. That's my skill as a 'four-leaf-clover-searcher'.
I understood that it's just part of me, it's my gift to be an observer in this beautiful human field full of variety: somebody notice this four-leaf-clover, somebody not, somebody care only about few of them.
The most impostant thing is, that , as a clover or four leaf clover, the field is observed and cured by a lovely and careful gardener.
In our case, it's our Heavenly Father, who sees and cares about everybody, even the weakest string of grass.

Eleonora



ABOUT ME

You may say I'm a dreamer, 

but I'm not the only one..

Yes, I'm a dreamer. I always been a dreamer, and I know that I'm not the only one.

But, at a certain point of my life, I forgot it. 

It was a really bad period of my life. But God came to me.
He saved me telling me: ''That's enough''.
And in that exact moment, my life has begun.

It's my faith that makes me believe in dreams, miracles and impossible.
It's my faith that gives me the possibility to give my life to God. Every single day.

This God is unique. It's the Heavenly Father that every day teaches me to forgive, to love and to enjoy life. It's the Heavenly Father that loves us much to send His Son Jesus Christ  with us.  

In The Gospel I found the truth, and this truth gives me hope, strenght and brave to admit thatI have to enhance myself everyday.


I'm nothing without my Father, Jesus and my sisters and brothers on this Mother Earth.


Thank you from the bottom of my hearth to whosoever want to share the Gospel with me, because I need it more than food :)


Eleonora



Photocredit by www.ericaliodice.com

Kindly translated by Martina Di Berardino