mercoledì 30 marzo 2016

Aude aliquid dignum



Sempre piu' profondamente convinta che questa vita sia un dono incommensurabile e meraviglioso e che per questo motivo si debba "impugnare" e non subire, ho fatto di un verbo la parola d'ordine di quest'anno: osare. 

Osare: avere il coraggio di fare cosa che sia per se' temeraria, rischiosa, imprudente o per qualsiasi motivo ardita. 
Sinonimi: ardire, arrischiarsi, fare l'eroe, provare, tentare. 

La definizione di osare del dizionario e del mondo non e' la mia. 
Indubbiamente e' qualcosa che implica una certa forma di coraggio, ma non e' certo quello che ti fa lanciare  da un aereo con il paracadute o compiere imprese estreme che possano mettere in qualche modo a rischio la vita. 
Anzi, io mi riferisco a un coraggio che la vita la difende, la celebra, la ama, la onora, la santifica, a un coraggio che nasce dall'amore, dall'ispirazione e che viene alimentato dalla fede, dalla gioia, dalla speranza, quello che ti spinge nonostante tutto e oltre il possibile. 
Ho trovato esattamente cio' che intendo e che fa la differenza in una frase latina del XVI secolo: 

Aude aliquid dignum 

ovvero 

Osa qualcosa di degno. 

Qualcosa di degno. 
Qualcosa per cui non ti debba vergognare. 
Qualcosa per cui vai a dormire la sera leggero e pieno di gioia. 
Qualcosa che fa del bene e spinge a fare del bene. 
Qualcosa che il piu' delle volte e' semplice  e modesto. 
Qualcosa che ti fa superare la timidezza, la paura, l'insicurezza (e io so di quanto ne ho bisogno). 
Che ti fa tentare ancora e ancora anche se certi giorni ti sembra di vedere piu' fallimenti che vittorie ma che almeno "ci hai tentato!". 

"Osate qualcosa di degno e il vostro cuore cantera'" qualcuno ha aggiunto. 
E io vorrei un giorno poter dire di aver sentito piu' volte il mio cuore cantare. 

Possa io fare della mia vita 
qualcosa di semplice e diritto, 
come un flauto di canna 
che il Signore riempie di musica. 

          (Rabindranath Tagore) 

Parola d'ordine: osare. :) 


Eleonora. 




sabato 26 marzo 2016

Trasformare le ferite



Devo dire profondamente grazie a una persona in particolare oggi. 
Non la conosco. Si chiama Luisa Luce Campana (ehi, per una curiosa coincidenza porta il mio stesso cognome 😃) e condivide sempre pensieri positivi e ispirativi. Un paio di giorni fa ho letto qualcosa che mi ha indotto a riflettere e a  non trattenere tutto questo solo per me.
Tutto parte da una frase di Lucia Giovannini tratta dal suo libro Il potere delle domande. 

"Nel Kinsugi ogni crepa, anziche' venire nascosta, e' messa ben in evidenza e valorizzata. Nella cultura giapponese si crede infatti che, quando qualcosa ha subíto una ferita e ha una storia, diventa piu' bello."

Luisa scrive: 

"Un vaso che cade e va in frantumi. 
I pezzi sparsi sul pavimento e noi chinati a raccoglierli pensando che ormai quell'oggetto sia irrecuperabile. 
Lo e' davvero? Oppure abbiamo solo imparato che da qualcosa andato in frantumi non si possa ricavare qualcos'altro di ancora piu' bello? 
Esiste un'antica pratica che valorizza riempiendo d'oro ogni frattura come il segno di una grande esperienza che porta cambiamento e ricchezza. 
Accade questo anche nella nostra cultura? Purtroppo no. 
Viviamo in una realta' che nasconde ogni cicatrice, del corpo e dell'anima. Ci hanno insegnato a vergognarci di quei segni che, memoria di una esperienza di vita, attraversano il corpo. 
Ci hanno insegnato ad avere necessita' di nasconderci senza manifestare le tracce di sofferenza e solchi che attraversano l'anima. Quasi come se la vita dovesse essere una linea retta fatta di eventi stabiliti a tavolino, e non una esperienza straordinaria quale realmente e'. Come cambierebbero le cose se considerassimo quelli che chiamiamo difetti, cicatrici, dolori impossibili da superare come segni unici della nostra esclusivita'? Come sarebbe cambiare lo sguardo attraverso il quale osserviamo la nostra vita? Aggiustare un vaso incollandolo con l'oro e' l'espressione di una esaltazione del valore unico di quell'oggetto. Anche noi siamo UNICI. 
Non e' mai esistito e mai esistera' nessuno uguale a noi. Sta in questo la nostra bellezza vera. 
Quando ci amiamo, quando impariamo a farlo profondamente, riempiamo di oro, di luce, il nostro corpo e la nostra anima."

L'immagine del vaso rotto mi ha rimandato allo splendido discorso sulla depressione e le malattie mentali tenuto da anziano Holland durante la conferenza generale di ottobre 2013. 

"Quindi qual e' la vostra migliore reazione quando le difficolta' mentali o emotive assalgono voi o chi amate? 
Innanzitutto, non perdete mai la fede nel vostro Padre Celeste, che vi ama piu' di quanto possiate comprendere. (..)
Questo amore non cambia mai. (..)
E' a vostra disposizione quando siete tristi o quando siete felici, quando siete scoraggiati o quando sperate qualcosa. 
L'amore di Dio e' li' per voi, che (pensiate di meritarlo) o meno. E' semplicemente sempre li'. (..) Confidate in Dio. Aggrappatevi al Suo amore. Sappiate che un giorno l'aurora spuntera' luminosa e tutte le ombre della mortalita' fuggiranno. Anche se possiamo sentirci simili ad un -vaso rotto- come disse il salmista, dobbiamo ricordare che il vaso 
e' nelle mani del vasaio divino."

Oggi 26 aprile 2016, giorno prima della Santa Pasqua, non posso che rendere omaggio al mio Padre Celeste e al mio Salvatore che, per avere donato la Sua vita, ha dato a tutti noi la possibilita' di avere la felicita' eterna. 
Per Lui nessuno e' un "vaso rotto" ma considera ognuno un vaso prezioso. 
Attraverso le sue ferite ora  ricoperte d'oro Lui riempie d'oro anche le mie. 

Grazie!!!! 

Eleonora 

Ps Qui potete trovare l'intero discorso di anziano Jeffrey R. Holland




Photocredit by www.eticamente.net


 

giovedì 24 marzo 2016

Se questo puo' aiutare




Questa mattina mi sono svegliata molto presto e volendo leggere qualcosa approfittando della quiete mi sono imbattuta nell'ennesimo articolo scritto da un giovane sulla depressione, l'ansia, gli attacchi di panico, la difficolta' nelle relazioni, ecc. 
Quelle parole mi hanno riportato alla mente diverse situazioni vissute specialmente durante la mia infanzia e la mia adolescenza. Mi rendo conto di quali guerre interiori si stanno vivendo in questi ultimi giorni, guerre in cui soprattutto i giovani, ancora cosi' fragili, si trovano grandemente coinvolti. 
Tutto questo mi ha ricordato di avere un dovere morale: cercare di essere in qualche modo d'aiuto traendo qualche consiglio dalla mia personale esperienza. Per cui mi rivolgo a chi ne puo' aver bisogno se questo puo' aiutare. 

1. Ricordati che possiedi il libero arbitrio. 

La vita e' un dono meraviglioso che ti e' stato dato. Hai il potere tramite le tue scelte di dirigerla al meglio. Anche se puo' spesso non sembrarti cosi' tutto dipende da te e non dagli altri: questo e' decisamente stupendo. 

2. Focalizzati su tutto cio' che e' buono e positivo. 

E condividilo!! Allena la tua mente a fare questo e imparerai a sentirti meglio e far stare meglio chi ti sta intorno mandandogli buone vibrazioni. 

3. Ringrazia il piu' possibile, sinceramente e profondamente. 

Non perdere occasione di ringraziare anche per le cose piu' piccole e per quelle che tendiamo a dare per scontate. La gratitudine e' molto potente: ci porta gioia, ci rende piu' umili e ci fa rendere conto di quanto gia' abbiamo. 

4. Cerca la natura. 

Quando puoi alla solitudine nella tua stanza preferisci quella in un prato, davanti a un tramonto, in un bosco, ecc. 
Esci e abbraccia gli alberi!! 
Non c'e' come la natura per rigenerare l'anima (il corpo e lo spirito insieme) e si puo' sentire la potenza della creazione. 

5. Usa i tuoi talenti per avere gioia e aiutare gli altri. 

Ma usa anche quello che ti succede!! Non perdere nemmeno un minuto nel voler dare una mano a chi si trova dov'eri tu visto che ci sei passato: puoi essere utile piu' di quanto pensi e ti accorgerai di quante benedizioni sono riservate a te grazie a questo. Sapere di aver sollevato, confortato o in qualche modo reso piu' felice qualcuno e' gioia pura! 

6. Riempi la tua mente ed il tuo cuore con tutto cio' che edifica lo spirito, che porta pace, serenita', gioia, cio' che ti insegna importanti lezioni, cio' che ti arricchisce spiritualmente e che ti fa diventare una persona migliore. Evita cio' che ti riempie di nulla e ti toglie lo spazio per il resto. 

7. Ricerca la bellezza e la nobilta' che ti avvicinano al divino e circondatene: libri, poesie, musica, arte .. 

8. La piu' importante relazione che devi coltivare e' quella con il tuo Padre Celeste. 

Il cielo non e' solo un ornamento, e' li' per tutti: usalo!!! 
Fai che il vostro diventi un rapporto sempre piu' profondo e, aprendogli il tuo cuore, perditi con Lui in lunghe chiacchierate. Capirai che davvero non sei mai solo. Lui conosce il tuo cuore meglio di te. Il Suo amore incondizionato e' la forza motrice di ogni cosa compreso il farti alzare la mattina. Sentire quell'amore e' la piu' grande spinta che tu possa avere. 

9. Non forzare te stesso ma ama te stesso! 

Non forzare te stesso a fare qualcosa che non sia in sintonia con cio' che tu sei o qualcosa per cui non ti senti semplicemente pronto e magari e' solo il momento sbagliato. Non giova ne a te ne agli altri forzare qualcosa specialmente nelle relazioni con le altre persone. Invece ricordati di amare te stesso! Segui una buona alimentazione, concediti del sano riposo, cerca di trovare il tuo equilibrio psico-emotivo. 
Ricorda che tu sei tu, unico ed inimitabile ed e' questo che ti rende speciale. Evita i paragoni con gli altri a meno che tu voglia trarre ispirazione per diventare una persona migliore. E non pensare di non essere "normale". Ma cosa vuol dire "normale"?? 

10. Sdrammatizza!! 

Usa il senso dell'umorismo per ridimensionare qualsiasi situazione in cui ti possa trovare. Ridere fa davvero bene, rilassa, spesso riporta le cose nella giusta prospettiva e ti ricorda che dopotutto.. siamo qui su questa terra per provare gioia! :) 



Ringrazio di cuore chi mi ha ispirato a scrivere questo oggi ricordandomi ancora una volta il mio compito in questa vita rinnovando la mia testimonianza che le nostre debolezze un giorno saranno la nostra forza. 

Un abbraccio. 

Eleonora



Photocredit by blog.libero.it

mercoledì 9 marzo 2016

Potente come lo sbocciare di un fiore



E ci siamo! Ci siamo! 
Ho fatto due passi nel bosco oggi, spinta dal cielo azzurro. 
Camminavo sul sentiero ricoperto di vecchie foglie,  alcune cadute anche dallo scorso autunno, e cercavo con gli occhi un segno che la nuova stagione stesse per arrivare. 
E quasi impercettibili.. eccoli li', i miei fiorellini bianchi, puntuali ogni anno in tutta la loro semplice, umile, silenziosa ma gloriosa bellezza. Ogni mese di marzo sembra che da lassu' Qualcuno si erga proclamando:
"Che lo spettacolo abbia inizio!
Che primavera sia!"
E in pochi giorni queste minuscole candide opere d'arte sono capaci di ricoprire il bosco di decine di tappeti bianchi. La loro vita e' breve ma tanto devotamente e intensamente dedicata a dare bellezza da lasciarmi ogni volta un segno nell'anima cosi' profondo che, finito lo spettacolo, gia' comincio ad aspettare il prossimo per emozionarmi ancora. 
I miei piccoli, preziosi fiori bianchi..
un giorno li ho persino sentiti cantare.  
Un attimo di distrazione, ti giri e loro sono sbocciati. 

Cosi', 
senza far rumore, 
senza tante parole, 
senza cerimonie ufficiali: 
eppure quale potenza!! 

E ubbidiscono tutti a una sola voce, quella del Padre Celeste, che tramite loro ci ricorda che il sole arrivera' sempre, anche dopo il piu' rigido e difficile inverno. 
Fossero potenti le mie parole per rendere omaggio a questo spettacolo e al suo Creatore. 
Ma non saranno mai  cosi' potenti come lo sbocciare di un fiore. 

Eleonora :) 



"E cio' che e' grande procede da piccole cose." (DeA 64:33) 



sabato 5 marzo 2016

Svegliarsi con la neve

Stamattina mi sono svegliata con la neve. Miracolosamente, inspiegabilmente oggi 5 marzo, gia' in cammino verso la primavera, la neve ha ricoperto i fiori.  
-Quale stranezza!- ho pensato sorridendo. Ma quel sorriso mi ha portato sulla strada per Oz, nel film, dove, grazie a Glinda, la strega buona, la neve caduta sui papaveri  ha saputo annullare il loro effetto soporifero e svegliare Dorothy & company in modo che potessero proseguire il proprio viaggio ed ottenere cio' per cui avevano fatto tanti sacrifici. 
Nel viaggio della mia vita mi rendo conto che da Lassu' il Padre Celeste ha fatto scendere su di me la neve diverse volte affinche' potessi svegliarmi, affinche' potessi riprendere la strada per tornare da Lui. E questa neve mi ha spesso anche scosso gridandomi: "Sveglia Ele!! Forza! Vai! Osa!" 
Sono immensamente grata per tutto questo. Non solo non siamo mai lasciati soli sul nostro cammino ma riceviamo continuamente incoraggiamento, forza e aiuto se noi consentiamo al nostro Padre Celeste di farlo. 
Cosi' oggi posso proprio dire che mi sono "svegliata con la neve". 

E nel frattempo aspettando l'arcobaleno, oggi non poteva esserci canzone migliore di questa. :) 


DA QUALCHE PARTE OLTRE L'ARCOBALENO 
(Somewhere over the rainbow) 

Da qualche parte oltre l'arcobaleno
proprio lassù
C'è una terra di cui ho sentito parlare 
una volta in una ninna nanna

Da qualche parte sopra l'arcobaleno 
i cieli sono blu 
e i sogni che osi sognare 
veramente diventano realtà

Un giorno esprimerò un desiderio ad una stella 
e mi sveglierò dove le nuvole sono lontane dietro di me
Dove i problemi si sciolgono  come goccie di limone
Lassù sopra le cime dei camini
E' lì che mi troverai

Da qualche parte oltre l'arcobaleno 
volano uccelli blu,
Gi uccelli volano oltre l'arcobaleno
Perché allora, oh, perché io non posso?

Se gli uccelli blu volano felici
oltre l'arcobaleno
oh, perché io non posso?









Un abbraccio. 

Dorothy ;)