lunedì 13 febbraio 2023

Il terzo giorno



Navigando attraverso lo Stretto di Gibilterra.
Il mare è increspato, spaventoso e grandioso nella sua maestosità e imponenza che ti sconquassa l'anima come solo le creazioni di Dio possono fare.

Poi Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e appaia l’asciutto”. E così fu.  E Dio chiamò l’asciutto “terra”, e chiamò la raccolta delle acque “mari”. E Dio vide che questo era buono.
Genesi  1:9-10

Credo che Dio abbia creato il mare non solo per navigare ma perché potessimo immergerci i nostri pensieri e non solo i nostri corpi o le nostre reti da pesca. 
C'è l'ha creato perché sia un maestro da cui imparare, un ostacolo da affrontare, un piacere di cui beneficiare.
Tutto nella Sua incomparabile bontà è stato creato per noi, Suoi figli imperfetti.
E tutto grida la Sua gloria.
Grazie.

I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani.
Salmi 19

giovedì 9 febbraio 2023

Come Dio parla

In che lingua parla Dio.
Forse sono corsa troppo.
Mi scuso.
Si, perché la prima questione per moltissimi dovrebbe partire da
- Dio parla?-
e  -A chi parla?-
Io posso portare la mia personale testimonianza che sì, Dio parla.
Non ha mai smesso di farlo.
E lo fa assolutamente con tutti, soprattutto con coloro che lo cercano con tutto il cuore.
E se parla come lo fa?

Poiché la mia anima si diletta nella semplicità; poiché in questa maniera il Signore Iddio opera fra i figlioli degli uomini. Poiché il Signore Iddio dà luce all’intelletto; poiché egli parla agli uomini secondo il loro linguaggio, perché comprendano» (2 Nefi 31:3).


Agli uomini secondo il LORO linguaggio.
E la varietà dei linguaggi usati dal Signore è infinita.

Condivido un'esperienza raccontata da anziano Bednar in un suo discorso del 2005.

"Oggi vorrei descrivere e parlare di un’impressione spirituale che durante la sessione di domenica mattina della conferenza generale di ottobre ricevetti qualche attimo prima di portarmi a questo pulpito. L’anziano Dieter F. Uchtdorf aveva appena finito di parlare e aveva dichiarato la sua possente testimonianza del Salvatore. Ci alzammo poi tutti insieme per cantare l’inno d’intermezzo che aveva annunciato in precedenza il presidente Gordon B. Hinckley. Quella mattina l’inno d’intermezzo era «O Re d’Israele» (Inni, 6).
   Ora, la musica per le varie sessioni della conferenza era stata decisa con molto anticipo e, ovviamente, molto prima della mia nuova chiamata. Se, tuttavia, mi fosse stato chiesto di suggerire un inno d’intermezzo per quella sessione particolare, ossia un inno che sarebbe stato per me e la congregazione edificante e spiritualmente di sostegno prima del mio primo discorso in questo Centro delle conferenze, avrei scelto il mio inno preferito: «O Re d’Israele». Mentre cantavo con voi questo inno toccante sulla Restaurazione, le lacrime m’inondarono gli occhi.
   Quasi alla fine dell’inno, mi venne in mente questo versetto del Libro di Mormon: «Ma ecco, io, Nefi, vi mostrerò che la tenera misericordia del Signore è su tutti coloro che egli ha scelto, a motivo della loro fede, per renderli potenti, finanche al potere di liberazione» (1 Nefi 1:20).
   La mia mente fu immediatamente attratta dall’espressione di Nefi «la tenera misericordia del Signore», e in quel momento preciso seppi che ero oggetto di tale tenera misericordia. Attraverso un inno scelto settimane prima, un amorevole Salvatore mi stava inviando un messaggio personale, nel momento in cui più avevo bisogno di sostegno e rassicurazione. Alcuni potrebbero considerare questo fatto una coincidenza fortuita, ma io vi porto testimonianza che la tenera misericordia del Signore è reale e non è frutto del caso o delle coincidenze. 
.........

il Signore adatta «i suoi atti di misericordia alla situazione dei figlioli degli uomini» (DeA 46:15).

(da La tenera misericordia del Signore
Anz Bednar  conferenza generale aprile 2005)

Testimonio che il Signore riesce ad arrivare a noi in modi umanamente inimmaginabili.
Conoscendomi meglio di quanto io stessa mi conosca a me risponde a volte anche in modo poetico e divertente. 
Una volta in cui ero in grave difficoltà mi chiedevo se fosse stato giusto andare o no in un luogo preciso.
 Ecco cosa mi sono trovata davanti.😉

Un abbraccio
Eleonora 








Le tempeste e la musica


29 novembre 2017

Letto questo dalla pagina di oggi dal libro Streams in the desert.
Voglio condividerlo con tutti ma lo dedico specialmente alla mia amica  tedesca Sylvia.




Or ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non esser causa d’allegrezza, ma di tristizia; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati.
(Ebrei 12:11)

C'è una leggenda che racconta di un barone tedesco che, nel suo castello sul Reno, tese dei fili nell'aria da torre a torre in modo che il vento potesse trattarli come un'arpa a vento e quindi creare musica mentre li attraversava. Tuttavia, mentre le dolci brezze turbinavano intorno al castello, non nacque alcuna musica.
Una notte, tuttavia, si levò un violento temporale e la collina dove sorgeva il castello fu colpita dalla furia del vento violento, e l'arpa del vento riempì l'aria di melodie che risuonavano anche al di sopra del rumore della tempesta. C'era voluta una violenta tempesta per produrre la musica.

Non abbiamo tutti conosciuto persone le cui vite non hanno mai prodotto alcuna musica piacevole durante i loro giorni di calma prosperità ma che, quando venti feroci hanno soffiato attraverso le loro vite, ci hanno stupito per il potere e la bellezza della loro musica?

Pioggia, pioggia
Battendo contro il vetro!
Come si riversa all'infinito
Fuori porta
Dal cielo oscurato
Mi chiedo perché!
Fiori, fiori,
Nascere dopo le docce,
Fioritura fresca e bella,
Ovunque!
Dio ora ha spiegato
Perché ha piovuto!

Si può sempre contare su Dio per rendere il "dopo" delle difficoltà mille volte più ricco e migliore del presente, se le superiamo correttamente.
Nessuna disciplina sembra piacevole in quel momento... Più tardi, però, essa produce un raccolto di giustizia e di pace" (Ebrei 12:11)
Che frutti!

Un abbraccio
Eleonora


Steven Sharp Nelson
Photocredit by www.thepianoguys.com