lunedì 30 ottobre 2017

Quella perfezione del cavolo


30 ottobre 2017

Dal testo di una  campagna pubblicitaria  su una rivista


Il cavolo di Fibonacci

IL broccolo romano è uno dei più curiosi esempi di leggi matematiche
presenti in natura.
E' un frattale:la sua forma globale viene ripetuta in scale diverse 
nelle rosette che lo compongono.
Inoltre dal centro del broccolo parte una spirale
che segue la successione del matematico Fibonacci.
E' affascinante pensare che esista la perfezione spontanea.



Si, indubbiamente affascinante.
Ma io non non userei il termine "spontanea".  :)
Tutto questo non fa altro che testimoniarmi una volta di più della meravigliosa mano del Creatore e della Sua perfezione.
Mentre per il mondo la "perfezione" si giudica molto spesso in base ad elementi alquanto effimeri come l'aspetto fisico, in base ad  attestati,   a ciò che si possiede..
ecco che basta un "cavolo" per ricordarmi la Sua di perfezione, quella a cui dovrremmo guardare per lasciarci incantare ed ispirare.


Un abbraccio


Eleonora






                                  

giovedì 26 ottobre 2017

Il Sommo Poeta


L'Altissimo, l'Onnipotente, il Creatore, l'Onnisciente.. 
eppure per me, oltre a tutto questo, 
il Padre Celeste e' il Sommo Poeta, l'essenza stessa da cui la poesia deriva. D'altronde: come potremmo chiamare diversamente chi crea un segno di pace con il volo di una colomba e un ramoscello di ulivo? E l'arcobaleno? 
E chi ha diretto i Magi con una stella cometa? 
E chi ha fatto sorridere me, mi ha confortato, rassicurato, incoraggiato con una musica, un cielo, un fiore e quant'altro. 

Poíesis: in greco e' l'atto del creare. 
E se Dio stesso e' cosi' intriso di poesia tanto piu' noi, che abbiamo un retaggio divino in quanto Suoi figli,  dovremmo imparare sempre di piu' a considerare poesia anche la nostra stessa vita. 
Come Lui fa con noi. 
Perche' lo e'. 
E sta a noi crearla. 


"La poesia educa il cuore, 
la poesia fa la vita, 
riempie magari certe brutte lacune, 
alle volte anche la fame, 
la sete, il sonno."

            Alda Merini



Un abbraccio 

Eleonora 


Photocredit by 
bibliotecagambalunga.it


#poesia #dio 

mercoledì 25 ottobre 2017

Una pietra sopra



Quando vogliamo dimenticare o chiudere una questione ma perche' "metterci una pietra sopra"? 
Non sa forse di lapide, di tomba? 
E perche' invece dell'immagine di rimuovere la terra della nostra anima per una sepoltura non la sostituiamo invece con lo smuoverla per seminare qualcosa di nuovo, di bello, di migliore? :)


"Semina impegno,
raccoglierai risultati.
Semina onesta',
raccoglierai onore.
Semina gentilezza,
raccoglierai gratitudine.
Semina amore, 
raccoglierai  felicita'.
E ricorda:
anche se non dovessi
raccogliere niente, 
non stancarti mai di seminare."

        Madre Teresa di Calcutta



Un abbraccio

Eleonora


La prima volta che vidi il mare



La prima volta che vidi il mare avevo sei anni ed ero in treno. 
Me lo ricordo benissimo. 
Ma anche i miei genitori. E credo l'intero vagone. 
Si, perche' di fronte a quella meraviglia il mio entusiasmo da bambina fu tale che lo esternai saltando di gioia mentre urlavo a squarciagola - Il mare!!! Il mare!! - attirando l'attenzione e suscitando il sorriso di tutti i presenti. 
Amo quell'aspetto dei bambini per cui, tramite il loro cuore puro, riescono a provare meraviglia anche di fronte alle piu' piccole cose che noi adulti spesso, presi dal mondo, ci facciamo scivolare vicino senza che ce ne accorgiamo, ci si "abitua" e non ci si stupisce piu'. 
Gia'. E magari crescendo ci e' stato pure insegnato a reprimere tali sentimenti di meraviglia se li incontriamo. 
Ma fortunatamente se il nostro cuore lo desidera possiamo ritrovare cio' che di buono credevamo aver dimenticato. 
La prima volta che vidi un tempio ero a Salt Lake City, avevo 29 anni ed ero gia' moglie e mamma. 
Non sapevo ancora bene cosa quell'edificio rappresentasse ma la pace e la gioia che sentii li' mi meraviglio' al punto che abbracciai con impeto le sorelle missionarie che ci avevano accompagnato per guidarci e rispondere alle nostre domande. 
Da allora, nonostante io abbia ottenuto innumerevoli testimonianze e abbia assistito a miracoli, non mi sono (e non lo voglio fare) ancora abituata. 
Questo e' il Vangelo. 
Questo e' il piano di un amorevole Padre che non smette mai di stupirmi. 
E ammetto che, grazie a questo, capita che ancora salto e urlo dalla gioia come la prima volta che vidi il mare. 

"Meravigliarsi davanti ai prodigi del Vangelo è un segno di fede. Significa riconoscere la mano del Signore nella nostra vita e in tutto ciò che ci circonda. La nostra meraviglia produce inoltre forza spirituale. Ci dona la forza di rimanere ancorati alla nostra fede e di contribuire attivamente all’opera di salvezza.
....
Miei fratelli e sorelle, il Vangelo è ancora meraviglioso per voi? Riuscite ancora a vedere, ad ascoltare, a sentire e a meravigliarvi?
...

vi invito a ricercare e a coltivare la compagnia dello Spirito Santo. La maggior parte dei prodigi del Vangelo non può essere percepita con i nostri sensi naturali. Sono le cose che “occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite […] son quelle che Dio ha preparate per coloro che l’amano”
...

Miei fratelli e sorelle, non fate mai nulla che possa farvi rischiare di perdere questo dono prezioso e meraviglioso: la compagnia dello Spirito Santo. Ricercatelo attraverso la preghiera fervente e il retto vivere.
...

In questo giorno speciale, rendo testimonianza che i prodigi e le meraviglie del Vangelo sono ancorate nel più grande dono di Dio: l’Espiazione del Salvatore. Questo è il dono perfetto di amore che il Padre e il Figlio, uniti nell’intento, hanno offerto a ciascuno di noi. Insieme a voi “attonito resto pensando all’immenso amor. […] Meraviglioso è il Suo amor per me!”
Prego che possiamo avere sempre occhi che vedono, orecchie che ascoltano e cuori che percepiscono i prodigi e le meraviglie del Vangelo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen."

Gérald Caussé
da "E' ancora meraviglioso per voi?"
Conferenza generale aprile 2015


Un abbraccio 
Eleonora


Photocredit by: 
corinnehartley.fineartstidioonline.com





martedì 24 ottobre 2017

Le due facce del silenzio









C'è un silenzio che ti parla e che ti ascolta, che ti scalda.

C'è un silenzio che innalza un muro di ghiaccio che nemmeno il sole dell'Equatore riuscirebbe a sciogliere, il cui gelo paralizza ogni tua idea, non solo ogni tuo gesto.

C'è il silenzio tra una nota e un'altra,  carico di aspettativa e meraviglia.

C'è il silenzio negli occhi di chi senza aprire bocca ci comunica.

C'è il silenzio negli occhi di chi pur parlando ha messo un muro di incomunicabilità.

C'è il silenzio di una notte di stelle.

C'è il silenzio di una risposta che non arriva.

Comunque sia, il silenzio ha due facce.

E miracolosamente ci è stato donato affinchè ci servano e ci insegnano entrambe.





IL SILENZIO


Esiste qualcosa di più grande e più puro 
rispetto a ciò che la bocca pronuncia. 
Il silenzio illumina l'anima, 
sussurra ai cuori e li unisce. 
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi, 
ci fa veleggiare 
nel firmamento dello spirito, 
ci avvicina al cielo; 
ci fa sentire che il corpo 
è nulla più che una prigione, 
e questo mondo è un luogo d'esilio.



Kahlil Gibran




             Un abbraccio


              Eleonora




Photocredit by https://www.evangelici.info/il-silenzio-di-dio



#silenzio