lunedì 25 luglio 2016

Wonderful Go



21/07/16

Siete anche voi a conoscenza di un gioco che spopola in tutto il mondo e che galvanizza bambini, ragazzi e persino adulti (quelli che dentro rimangono sempre un po' bambini)?
Leggendo ancora una volta di quanto coinvolgente ed entusiasmante sia, 
ieri  sera sono uscita di casa e ci ho giocato anch'io. 
Non era ancora completamente buio quando sono stata, sicuramente tra i primi, a catturare l'immagine di una luna piena di un incantevole color giallo gruviera: valeva molto visto che, solo piu' tardi, ho realizzato che era l'anniversario in cui un uomo per la prima volta mise piede la'. Avevo catturato qualcosa di raro, senza dubbio in un gioco che potrei chiamare...... 
Supermoon Go. 
Poi, sempre camminando, i miei occhi hanno continuato ed e' stata la volta di: timide stelle, deliziose bianche campanule appena chiuse, una pigna argentea, numerosi disegni creati dalle ombre degli alberi, 
La voglia di rituffarmi in questo "gioco"
me l'hanno ispirata i bambini protagonisti dello straordinario libro  Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett. 
Eccone uno stralcio. 

"La prima mattina in cui il cielo fu di nuovo azzurro, Mary si alzò molto presto. Il sole penetrava coi suoi raggi obliqui attraverso la tenda e dava un tale senso di allegria che Mary saltò giù dal letto e corse alla finestra. Tirò su la tenda e aprì i vetri, e un'ondata di aria fresca e profumata entrò nella stanza. La brughiera era azzurra e il mondo intero sembrava percorso da qualcosa di magico. Si sentivano dappertutto piccoli suoni, teneri e flautati, come se decine di uccelli accordassero le loro voci per un concerto. Mary mise la mano fuori dalla finestra e la lasciò al sole.
- E' caldo... è caldo! - disse, - Farà crescere le puntine sempre di più, e i bulbi e le radici lavoreranno e lotteranno con tutte le loro forze sotto terra.
Si inginocchiò e si sporse fuori dalla finestra più che potè, respirando a pieni polmoni e annusando l'aria finchè non si mise a ridere ricordandosi quello che la madre di Dickon diceva del suo naso: che tremava come quello di un coniglio.
- Deve essere molto presto, - disse - le nuvole sono tutte rosa e non ho mai visto un cielo come questo. Nessuno deve essersi alzato. Non sento nemmeno gli stallieri. 
Un pensiero improvviso la fece balzare in piedi.
- Non posso aspettare! Devo andare a vedere il giardino! -
Aveva imparato a vestirsi da sola e fu pronta in cinque minuti. Conosceva una porticina che poteva aprire da sola, così corse giù per le scale con i calzni ai piedi e si mise le scarpe nella sala d'ingresso. Tolse il paletto, girò la chiave e, dopo aver aperto la porta, passò attraverso la soglia con un salto e si trovò sul prato che sembrava diventato più verde, col sole che l'inondava di luce, e i soffi dolci e caldi del vento, e i cinguettii, i trilli, i canti che uscivano da ogni cespuglio e da ogni albero. Mary battè le mani per la gioia e guardò il cielo che era così azzurro e rosa, perlaceo e bianco e inondato di luce primaverile che le sembrò di dover cinguettare e cantare anche lei e capì che anche i cardellini, i pettirossi e le allodole non potevano farne  a meno. 
Poi corse per i sentieri e i viali verso il giardino segreto."


L'entusiasmo per le cose piccole e semplici quali fiori, piantine, foglie, pettirossi, leprotti,cani, farfalle nuvole, cieli.. e' quello che un po' tutti dovremmo scoprire o ritrovare, cio' che fa godere ed apprezzare il momento in cui lo si vive. 
Vi siete mai soffermati a fissare una nuvola e realizzare che quel preciso momento e' cosi' unico perche' come la state vedendo non la rivedrete piu'? 
Vi siete mai persi nel correre "giocando" a notare queste meraviglie? 
Io si. 
E tutti possono farlo.

Non serve nessun cellulare, 
nessuna applicazione 
ed e' completamente gratuito. 
Serve una connessione: 
con se' stessi, 
con il proprio cuore, 
con la nostra natura divina,
con il cielo, 
con la meraviglia dell'essenza della vita stessa. 
Non passa mai di moda e si tramanda di generazione in generazione dall'inizio dell'umanita'. 

Potremmo chiamarlo... Wonderful go. 😉

Un sorriso

Eleonora











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