lunedì 25 luglio 2016

Piu' vero di cio' che vedo



Ma. 
Come si fa ad iniziare con un ma? 
Eppure e' una delle locuzioni piu' frequenti nella mia testa in questo periodo.
Le altre sono se, forse, perche'. 
I punti di domanda abbondano e spesso la confusione regna sovrana in una mente pervasa da valanghe di pensieri. 
In piu' ci si mette anche il mondo: un posto dove e' possibile dimostrare tutto e il contrario di tutto. 
E allora dove trovare certezza? 
In un momento della vita dove capita che dubiti persino di esistere, di quello che i miei occhi vedono o del momento o del luogo in cui mi trovo, ho trovato una risposta. 
Nel capitolo 32 del libro di Mormon il profeta Alma parla di fede, di sperare "in cose che non si vedono, ma che sono vere" (v. 21)  e che esercitando una particella di fede con il desiderio di credere ecco che "il vostro iintelletto comincia ad essere illuminato e [che]  la vostra mente comincia ad espandersi" (v.34). 
Alma si chiede: 

"Oh allora, non e' cio' reale?"  (v.35) 

E ci risponde si. 
E anche io rispondo si. 
E' qualcosa che non si vede eppure produce frutti, e' reale. 
Ed e' reale l'amore che il Padre Celeste prova per noi. 
Presidente Uchtdorf in un bellissimo discorso intitolato L'amor di Dio
l'ha definito cosi': 

"Pensate all’amore più puro e più travolgente che possiate immaginare. Ora moltiplicate questo amore all’infinito: questa è la portata dell’amore di Dio per voi."

Posso testimoniare che quando ho sentito l'amore del Padre Celeste non mi sono mai sentita piu' vera e felice. 
Quell'amore, seppur non visibile, e' la cosa piu' avvolgente, reale e tangibile che io possa provare: 
piu' vero di cio' che vedo. 
Un abbraccio. 

Eleonora


Ps Vi invito a leggere l'intero discorso di presidente Uchtdorf. 
Lo trovate qui 


Wonderful Go



21/07/16

Siete anche voi a conoscenza di un gioco che spopola in tutto il mondo e che galvanizza bambini, ragazzi e persino adulti (quelli che dentro rimangono sempre un po' bambini)?
Leggendo ancora una volta di quanto coinvolgente ed entusiasmante sia, 
ieri  sera sono uscita di casa e ci ho giocato anch'io. 
Non era ancora completamente buio quando sono stata, sicuramente tra i primi, a catturare l'immagine di una luna piena di un incantevole color giallo gruviera: valeva molto visto che, solo piu' tardi, ho realizzato che era l'anniversario in cui un uomo per la prima volta mise piede la'. Avevo catturato qualcosa di raro, senza dubbio in un gioco che potrei chiamare...... 
Supermoon Go. 
Poi, sempre camminando, i miei occhi hanno continuato ed e' stata la volta di: timide stelle, deliziose bianche campanule appena chiuse, una pigna argentea, numerosi disegni creati dalle ombre degli alberi, 
La voglia di rituffarmi in questo "gioco"
me l'hanno ispirata i bambini protagonisti dello straordinario libro  Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett. 
Eccone uno stralcio. 

"La prima mattina in cui il cielo fu di nuovo azzurro, Mary si alzò molto presto. Il sole penetrava coi suoi raggi obliqui attraverso la tenda e dava un tale senso di allegria che Mary saltò giù dal letto e corse alla finestra. Tirò su la tenda e aprì i vetri, e un'ondata di aria fresca e profumata entrò nella stanza. La brughiera era azzurra e il mondo intero sembrava percorso da qualcosa di magico. Si sentivano dappertutto piccoli suoni, teneri e flautati, come se decine di uccelli accordassero le loro voci per un concerto. Mary mise la mano fuori dalla finestra e la lasciò al sole.
- E' caldo... è caldo! - disse, - Farà crescere le puntine sempre di più, e i bulbi e le radici lavoreranno e lotteranno con tutte le loro forze sotto terra.
Si inginocchiò e si sporse fuori dalla finestra più che potè, respirando a pieni polmoni e annusando l'aria finchè non si mise a ridere ricordandosi quello che la madre di Dickon diceva del suo naso: che tremava come quello di un coniglio.
- Deve essere molto presto, - disse - le nuvole sono tutte rosa e non ho mai visto un cielo come questo. Nessuno deve essersi alzato. Non sento nemmeno gli stallieri. 
Un pensiero improvviso la fece balzare in piedi.
- Non posso aspettare! Devo andare a vedere il giardino! -
Aveva imparato a vestirsi da sola e fu pronta in cinque minuti. Conosceva una porticina che poteva aprire da sola, così corse giù per le scale con i calzni ai piedi e si mise le scarpe nella sala d'ingresso. Tolse il paletto, girò la chiave e, dopo aver aperto la porta, passò attraverso la soglia con un salto e si trovò sul prato che sembrava diventato più verde, col sole che l'inondava di luce, e i soffi dolci e caldi del vento, e i cinguettii, i trilli, i canti che uscivano da ogni cespuglio e da ogni albero. Mary battè le mani per la gioia e guardò il cielo che era così azzurro e rosa, perlaceo e bianco e inondato di luce primaverile che le sembrò di dover cinguettare e cantare anche lei e capì che anche i cardellini, i pettirossi e le allodole non potevano farne  a meno. 
Poi corse per i sentieri e i viali verso il giardino segreto."


L'entusiasmo per le cose piccole e semplici quali fiori, piantine, foglie, pettirossi, leprotti,cani, farfalle nuvole, cieli.. e' quello che un po' tutti dovremmo scoprire o ritrovare, cio' che fa godere ed apprezzare il momento in cui lo si vive. 
Vi siete mai soffermati a fissare una nuvola e realizzare che quel preciso momento e' cosi' unico perche' come la state vedendo non la rivedrete piu'? 
Vi siete mai persi nel correre "giocando" a notare queste meraviglie? 
Io si. 
E tutti possono farlo.

Non serve nessun cellulare, 
nessuna applicazione 
ed e' completamente gratuito. 
Serve una connessione: 
con se' stessi, 
con il proprio cuore, 
con la nostra natura divina,
con il cielo, 
con la meraviglia dell'essenza della vita stessa. 
Non passa mai di moda e si tramanda di generazione in generazione dall'inizio dell'umanita'. 

Potremmo chiamarlo... Wonderful go. 😉

Un sorriso

Eleonora











mercoledì 20 luglio 2016

Un tasto per cancellare


Qualche giorno fa ho iniziato a vedere uno strano film che poi a un certo punto ho interrotto. 
La trama era improntata sulla relazione tra un uomo e una donna, una come tante, che per varie ragioni si spezza. Dopodiche' l'esplosione del dolore di lui, profondo, difficile da sostenere nel contnuo ricordo di lei, fino  a quando viene a conoscenza di un centro che utilizza una tecnica  in grado di influire sul cervello e cancellare per sempre il ricordo di qualsiasi persona si voglia. 
Cancellare una persona dalla propria memoria: come se non l'avessimo mai incontrata, come se non fosse mai esistita. Spero non si arrivi mai a questo perche' sarebbe un mondo orribile. 
In un certo senso pero', se ci pensiamo, stiamo andando in quella direzione. 
Spesso, specialmente tra i giovani, sento dire frasi del tipo: 
"L'ho cancellato dai miei contatti"
"L'ho cancellato tra i miei amici"
"Gli ho tolto l'amicizia su Facebook" 
Come se le persone potessero essere cancellate. Come se i sentimenti e i ricordi potessero essere cancellati. 
Con un tasto. 
Vorremmo poter cancellare il dolore ma non si dovrebbe perche' e' un maestro e in quanto tale ci offre lezioni da imparare e farne tesoro. E non si possono cancellare le persone. Questo non e' possibile nemmeno con i morti. 
E nessun essere umano merita di essere cancellato o dimenticato. 
Nessun figlio di Dio merita questo.
Invece dovremmo trovare dentro di noi  il tasto che premuto cancelli immediatamente le offese che riceviamo, che cancelli i rancori, le delusioni, i rimpianti, l'orgoglio, la rabbia, le ostilita', i pregiudizi, gli errori a cui abbiamo riparato e di cui ci siamo pentiti. 
E' quel tasto che dovremmo  auspicarci si crei in noi e che funzioni il piu' spesso e rapidamente possibile. 

Eleonora.