mercoledì 25 ottobre 2017

La prima volta che vidi il mare



La prima volta che vidi il mare avevo sei anni ed ero in treno. 
Me lo ricordo benissimo. 
Ma anche i miei genitori. E credo l'intero vagone. 
Si, perche' di fronte a quella meraviglia il mio entusiasmo da bambina fu tale che lo esternai saltando di gioia mentre urlavo a squarciagola - Il mare!!! Il mare!! - attirando l'attenzione e suscitando il sorriso di tutti i presenti. 
Amo quell'aspetto dei bambini per cui, tramite il loro cuore puro, riescono a provare meraviglia anche di fronte alle piu' piccole cose che noi adulti spesso, presi dal mondo, ci facciamo scivolare vicino senza che ce ne accorgiamo, ci si "abitua" e non ci si stupisce piu'. 
Gia'. E magari crescendo ci e' stato pure insegnato a reprimere tali sentimenti di meraviglia se li incontriamo. 
Ma fortunatamente se il nostro cuore lo desidera possiamo ritrovare cio' che di buono credevamo aver dimenticato. 
La prima volta che vidi un tempio ero a Salt Lake City, avevo 29 anni ed ero gia' moglie e mamma. 
Non sapevo ancora bene cosa quell'edificio rappresentasse ma la pace e la gioia che sentii li' mi meraviglio' al punto che abbracciai con impeto le sorelle missionarie che ci avevano accompagnato per guidarci e rispondere alle nostre domande. 
Da allora, nonostante io abbia ottenuto innumerevoli testimonianze e abbia assistito a miracoli, non mi sono (e non lo voglio fare) ancora abituata. 
Questo e' il Vangelo. 
Questo e' il piano di un amorevole Padre che non smette mai di stupirmi. 
E ammetto che, grazie a questo, capita che ancora salto e urlo dalla gioia come la prima volta che vidi il mare. 

"Meravigliarsi davanti ai prodigi del Vangelo è un segno di fede. Significa riconoscere la mano del Signore nella nostra vita e in tutto ciò che ci circonda. La nostra meraviglia produce inoltre forza spirituale. Ci dona la forza di rimanere ancorati alla nostra fede e di contribuire attivamente all’opera di salvezza.
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Miei fratelli e sorelle, il Vangelo è ancora meraviglioso per voi? Riuscite ancora a vedere, ad ascoltare, a sentire e a meravigliarvi?
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vi invito a ricercare e a coltivare la compagnia dello Spirito Santo. La maggior parte dei prodigi del Vangelo non può essere percepita con i nostri sensi naturali. Sono le cose che “occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite […] son quelle che Dio ha preparate per coloro che l’amano”
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Miei fratelli e sorelle, non fate mai nulla che possa farvi rischiare di perdere questo dono prezioso e meraviglioso: la compagnia dello Spirito Santo. Ricercatelo attraverso la preghiera fervente e il retto vivere.
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In questo giorno speciale, rendo testimonianza che i prodigi e le meraviglie del Vangelo sono ancorate nel più grande dono di Dio: l’Espiazione del Salvatore. Questo è il dono perfetto di amore che il Padre e il Figlio, uniti nell’intento, hanno offerto a ciascuno di noi. Insieme a voi “attonito resto pensando all’immenso amor. […] Meraviglioso è il Suo amor per me!”
Prego che possiamo avere sempre occhi che vedono, orecchie che ascoltano e cuori che percepiscono i prodigi e le meraviglie del Vangelo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen."

Gérald Caussé
da "E' ancora meraviglioso per voi?"
Conferenza generale aprile 2015


Un abbraccio 
Eleonora


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