La mia memoria funziona in un modo davvero strano, mai come
ultimamente me ne rendo conto. Sono capace di leggere un nome e dimenticarmene
all'istante, di non ricordare il titolo di un film che amo e che ho visto dieci
volte, sono capace di incepparmi nelle parole di canzoni che ascolto da anni,
di non ricordarmi parole in inglese che uso tutti i giorni... Piuttosto
frustrante. Su quattro figli due sono
dislessici certificati, hanno problemi di memorizzazione e uno dei due in
particolare negli automatismi. Ecco una
spiegazione razionale alle mie difficoltà. Ma il
Signore, come dice un famoso versetto,
ci ha dato dei limiti affinchè umiliandoci le cose deboli diventino forti per noi. So
che il Signore mi ha dato questo limite per molti scopi. Molti ancora non li
conosco ma uno di questi è davvero bellissimo. Avevo dimenticato gran parte
della mia infanzia, nella mia mente erano rimaste solo delle immagini, dei
momenti precisi che però non mi sembravano così rilevanti. Perchè ricordavo
quello e non altro? Me lo ero sempre chiesta.
Ma ora comincio a capire che quello non era altro che un modo in cui il
Signore mi stava dando delle tracce, delle indicazioni per formare un vero e
proprio "puzzle spirituale" che tra tanti ricordi si sarebbero persi e non
avrebbero avuto tanto risalto. Ne ho
tanti di episodi che testimoniano questo nella mia vita, molti sono davvero
preziosi per me, come questo. Quando ero una bambina avevo un amico, un
compagno di classe, con cui mi trovavo spesso a giocare perchè i nostri padri
lavoravano nella stessa ditta. Così, essendo i nostri genitori diventati amici,
spesso andavamo a casa loro. Ricordo che mi piaceva tantissimo andare a
trovarli specialmente quando si trasferirono in una nuova grande casa dove io,
il mio amico e sua sorella giocavamo potevamo giocare ore insieme. Se dico che
non ricordo a cosa giocavamo? Niente. Eppure ci siamo frequentati per anni. E
so che ci divertivamo un sacco. Ma l'unico vero ricordo che ho appartiene a un
solo giorno, un solo momento. E lì ricordo il gioco. Avrò avuto credo non più
di 9 o 10 anni. Giocavamo a un gioco in cui dovevamo indovinare le capitali del
mondo. E di tutto quello mi ricordo solo un momento: quando lessi il nome di
una città che suscito' in me una simpatia così grande che ho solo l'immagine di quel nome e di me che
comicio a ripeterlo ad alta voce così
tante volte in quel giorno che anche i
miei genitori lo memorizzarono. Non
solo. In casa mia per anni diventò un
vero e proprio tormentone. "Qual è la capitale dell'Honduras?
Tegucigalpa!" Ma quante volte l'avremo ripetuto ridendo? Per anni mi sono
vantata con fierezza di questa mia conoscenza sognando ad occhi aperti di
partecipare a un quiz televisivo che mi ponesse la domanda " Qual è la
capitale dell'Honduras ?" e io fiera e sorridente rispondere:
Tegucigalpa!! Perchè una parola ebbe il potere di suscitare in me una sorta di
simpatia, quasi fosse magica? Dopo tanti anni credo di aver capito. E' per lo
stesso motivo per cui anni fa vedendo per la prima volta il tempio a Salt Lake
City d'istinto desiderai di entrarci senza sapere nemmeno cosa fosse. E' per lo
stesso motivo per cui lessi la parola "missione" in un'azienda di
Provo e io dissi all'amico che avevo accanto
a me; "Per me non è solo un termine economico, sento che c'è
qualcosa di più". E' per lo stesso
motivo per cui non parlo spagnolo ma la prima parola pronunciata nella mia vita
è stata .. agua. E ' perchè a volte il velo della dimenticanza si assottiglia e
il Signore ci mostra alcuni pezzetti che comporranno la nostra vita. Io lo
chiamo "puzzle spirituale". Più pezzi riusciamo a riconoscere, più ne
riusciamo a sistemare al posto giusto, più appare la magia di un piano che un
giorno Lassù ci apparirà meravigliosamente comprensibile. Un giorno andrò a
Tegucigalpa e farò la foto davanti all'insegna della città. Lo devo a quella
bambina che saltava ridendo, ripetendo quel nome. Per ora mi "accontento"
di rimanere qui e spiegare con gioia
cosa è successo anni dopo quel famoso giorno.
E' successo che adesso amo l'Honduras .
In questi ultimi anni "casualmente" uno dopo l'altro molti
honduregni sono entrati a far parte della
mia vita. Io voglio loro davvero molto bene, mi fanno sempre sentire viziata e
coccolata, nonostante molti di loro non li abbia ancora incontrati di persona.
Amo la loro solarità, allegria, ospitalità e soprattutto la loro dolcezza, una
qualità che veramente li caratterizza e che non ho mai trovato così evidente e
diffusa in altre culture. Ho mille storie adesso legate all'Honduras e, come
disse una delle mie più care amiche catrache: "Ele, questa storia sembra
un libro già scritto!". Gli occhi
dei bambini honduregni mi fanno letteralmente sciogliere come neve al sole,
così come il prezioso affetto della mia "sorella gemella" nata a La
Ceiba, delle mie amiche honduregne che,
vivendo da anni in Italia, parlano con l'accento toscano, della mia amica di San Pedro Sula con cui
siamo state capaci di ridere fino alle lacrime, della mia amica italiana che ha
deciso di andare a vivere a Tegus e quando parla dell'Honduras le brillano gli
occhi (aspetto un suo commento in catracho!), di tutti quelli che mi aspettano
lì, del dolcissimo signore che ha scritto che illumino due continenti e per cui
non trovo parole sufficienti per esprimergli la mia gratitudine e il mio affetto, non solo per quello. Ci credo
che quella bambina fosse così felice trovandosi di fronte l'Honduras: aveva ricordato
il suo futuro. Così come anni dopo lo riconobbe nel tempio e nella parola
"missione" mesi prima di battezzarsi nella Chiesa di Gesù Cristo dei
santi degli ultimi giorni. Mi mancano ancora tanti pezzi per completare il mio
"puzzle spirituale" ma sono felice. Tutto questo non fa altro che
confermarmi quanta magia esiste, se la vogliamo vedere, in questa seppur breve
vita sulla terra.
Eleonora
Consiglio a tutti intanto di andare a leggere e documentarsi
su questo meraviglioso paese, l'Honduras, sulla sua storia, la sua gente, le
tradizioni, il cibo. Se non sapete da dove cominciare potete farlo da qui. Chi
ha scritto questo libro è "il dolcissimo signore" che io stimo e
ammiro anche per il suo bagaglio
culturale. E' un profondo conoscitore ed
estimatore del paese anche perchè, cosa non trascurabile, deve all'Honduras
tutto il suo retaggio.
http://www.amazon.it/Honremos-nuestra-Honduras-Spanish-Wilfredo-ebook/dp/B00WHUPDSU/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1437122656&sr=8-1&keywords=wilfredo+mayorga+alonzo
Nessun commento:
Posta un commento