Quando voglio scrivere uso rigorosamente carta e penna. La penna diventa una parte di me, come fosse una parte integrante del mio corpo e l'inchiostro lascia un segno indelebile che non puoi cancellare come con un tasto del pc.
Ecco perche' capita che dopo aver scritto, corretto, scarabocchiato e riscritto qualcosa che alla fine non mi soddisfa, per eliminarlo del tutto strappo la pagina e ricomincio tutto da capo su un nuovo foglio bianco.
Le nostre vite sono fatte di pagine che, giorno dopo giorno, formano la nostra storia. Siamo noi che scriviamo le storie usando l'inchiostro della nostra anima.
In queste settimane, non senza difficolta', stavo scrivendo una poesia.
Ero molto grata al Signore per come stesse procedendo. Ho sentito spesso la Sua ispirazione, il tocco del Maestro, in quello che stava venendo alla luce.
E fino a quel momento era meraviglioso.
Mancava solo il finale quando, per presunzione, per orgoglio, per l'agitazione o non so per quale altro motivo, ho steso una pagina orribile.
Non appena me ne sono resa conto era troppo tardi. Proprio perche' l'inchiostro e' indelebile, non potevo piu' tornare indietro. Avevo pesantemente fallito.
Avevo rovinato la poesia, quella che il Padre Celeste mi aveva aiutato a comporre. Che dolore ho provato.
Adesso avevo una lezione importante da imparare. Nella mia disperazione, nel mio sentirmi spiazzata e disorientata volevo solo continuare a rimanere aggrappata a Lui. E in Lui naturalmente, come sempre, ho trovato tutto l'amore, il rifugio, il conforto di cui avevo bisogno.
Mi ha fatto venire alla mente un episodio che presidente Uchtdorf ha raccontato lo scorso aprile riguardo alla chiesa luterana Frauenkirche, un gioiello di Dresda che la guerra aveva ridotto in macerie e che e' stata completamente ricostruita diventando "un monumento alla speranza: un magnifico simbolo della capacità dell’uomo di ricreare la vita dalle ceneri."
Pr Uchtdorf dice:
"non vi è una vita così in frantumi da non poter essere restaurata."
E allora ho pensato che potevo rimediare. Che dovevo rimediare.
Quindi scrivero' un'altra poesia, una nuova, cercando con tutto il cuore l'ispirazione per comporne una migliore e la dedichero' al mio Padre Celeste.
Ho ancora pagine bianche.
Non so quante. Ma ogni giorno le voglio riempire con l'intento di lasciarci un buon segno.
Si, ultimamente ho scritto qualcosa che non mi piace. Puo' succedere.
Ma esiste qualcosa di grandioso che si chiama Espiazione con cui posso meritarmi il Suo perdono tramite il pentimento sincero.
Cosi' posso strappare la pagina e ricominciare da capo.
:)
Eleonora
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